Relazioni 2015

In ordine sparso per motivi tecnici ma ci sono tutte.

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RELAZIONE 02/08/2015

Sempre x il fatto che le buone abitudini non si devono perdere, anche quest’anno un folto gruppo di noi si è cimentato nell’ormai storico CICLORADUNO ALPINO di CERRETO LAGHI.. peccato che il ciclo raduno non ci fosse.. ma gli alpini si..

E tutto x dimostrare che sicuramente all’interno della Ciclistica Montecavolo ci sono dei veri ciclosuonati, perché alzarsi col buio, quando il gallo (quello comune non il Cedrone, di lui non so cosa faccia quando è ancora buio..) non ha ancora fatto il 1° canto, fare dai 140÷160 Km, a secondo delle varie partenze di ciascun di noi con oltre 2250 mt di dislivello, altro che ciclosuonati non possiamo essere.

Questo però per i profani che non conoscono la Ciclistica, noi siam ben di più!!

Ma veniamo alla cronaca: alle 6,15, al ritrovo al Play Caffè di Rivalta, oltre al sottoscritto erano presenti, Lello, Antonio Zapp, Carlo, Belletti, Omar, Salvatore ed Alberto con la ns, Eleonessa. (belli entrambi con la tenuta verde della CSF ma un’evento simile avrebbe meritato la ns. ufficiale).. sarà per la prox…

L’appuntamento era x le 6,30 a Puianello, dove ad attenderci c’erano Silvio, Dino, Michele e Marco, anche x lui una mise sicuramente fashion, ma la ns.ufficiale sarebbe stata + gradita.. anche x lui appuntamento alla prox…

E così, tutt’assieme, dopo l’immancabile rottura di c.. al passante di turno perché ci immortalasse, ci siamo avviati verso l’alto Appennino Reggiano come una vera squadra di prof con un’andatura che definirei allegra ma non troppo.

Mario, lui che le conosce, in futuro mi aiuterà a trovare il nome di un’aria di opera lirica che ci rappresenti..

Le piccole soste fisiologiche di alcuni di noi durante il percorso di fatto non hanno mai spezzato il gruppo facendo sì che alla sommità del Lago arrivassimo tutti praticamente nell’arco di 10 min tra il 1° e l’ultimo.

Non importa che è arrivato su x 1° (scusami Belletti..) importa che siamo stati sempre uniti per tutto il percorso o cmq a vista un con l’altro!!!

Inoltre durante la salita il gruppo s’è impreziosito della presenza di Richi, anche se per pochi Km causa guasto meccanico e del presidente partito da Felina per le sue problematiche familiari, ma ad un orario che ci permettesse il raggruppamento anche se solo momentaneo.. …questo si chiama squadra..e Presidente!!

Ma non siam una semplice squadra di ciclosuonati, siamo soprattutto un gruppo di amici.. e con alcune eccellenze, come Lello che ha accompagnato ed atteso ancora una volta un amico e dall’altra un Antonio Zapp che pur di onorare la maglia della Ciclistica si è fatto un Reggio-Cerreto-Reggio 160 Km x 2250 mt di dislivello con un mese o poco più di allenamento dopo oltre un anno di inattività.

 

E che dire di Paolo Franzini x tutti noi Paolone, di fatto ormai il ns. fotografo ufficiale nelle domeniche di giri hard… lui poi è uno che l’hard lo conosce bene e gli piace pure tanto.., così come a noi è piaciuta la sua fida aitante aiutante.

Ovviamente Paolo è solo x la rima da licenza poetica…

E cmq domenica avrà pure fatto prima o poi (o forse entrambe..) dell’hard, ma ha pensato anche noi venendoci a salutare prima su al Lago e poi ad immortalare sullo Sparavalle… se non è amicizia questa???

So di una scenetta al bar con consumazione e resto stile film di Totò. Ovviamente l’attore ns. non poteva che essere un partenopeo…di cui non dirò il nome ma che è stato più volte paragonato a quel mammifero alpino, svelto e dal muso furbetto..

E permettetemi, dalle foto postate su WhatsApp e su FaceBook siamo pure belli!

Anche qui le eccellenze sono la ns. Eleonessa.. ma anche l’aitante aiutante J J

Da segnalare la prestazione di Silvio sulla via del ritorno, partito sì 10/15 min prima di noi con Mario, ma mai raggiunto nonostante il ns. impegno nonchè grande fatica del ritorno ed Io e Dino ve lo possiamo confermare..

Il soprannome de "Il Cannibale" appioppatogli da Lello è più che appropriato…

Unica nota dolente della giornata, 2 persone che volutamente hanno scelto un giro alternativo di poco inferiore come chilometraggio e dislivello.

Sapete che non faccio mai nomi ma dò flebili indizi.. uno vuol diventare portaborse di Del Rio e l’altro invece da anni fa la Maratona delle Dolomiti e poi lo spaventa il ritorno dal Cerreto..

Entrambi non temiate, Silvio (il ns. e l’altro..) il prox anno vi aiuteranno…

Quindi, considerando che, a detta di Dino e dei suoi potenti mezzi tecnologici, lo scorso anno, i partecipanti hanno impiegato 20 minuti in + di bici e che Io, da ciò che mi dice il mio contachilometri, ho percorso 146 km in 5h e 58min facendo 2230 mt di dislivello alla media di 24,3 Km/h concludo dicendo che siamo:

UNA BELLA SQUADRA DI AMICI CICLOSUONATI MA FURBI e che il motto del ns. Sultano è sempre e costantemente confermato

Dove c’e CICLISTICA MONTECAVOLO C’E’ POTENZA ed aggiungerei anche BELLEZZA…

PS grazie a tutti voi che in salita mi avete atteso!!!

Domenica 03.05.15

By Giuliano

Il sabato ha portato proposte da parte dei dissidenti, con a capo Carlo, che la direzione pro tempore (eravamo in 3 Io Giuliano e Medici) non ha potuto rifiutare..

Ha postato 3 piu bei culi femminili (quelli maschili al momento sono off limits.. mi spiace Ele ) che neanche Giotto avrebbe fatto così "rotondi".. si parla molto bene di questo nuovo giovane artista.. Photo Shop.

Ed è così che tutti gli "area DEM" ed i "Fittiani" sono rapidamente rientrati nelle fila.. potere della … politica.. cosa pensavate???

Io, Enrico, Carlo, Michele e Salvatore andiamo all’appuntamento a Puianello e qua incontriamo Dino e Celso della squadra e come ospite, Chuba.

Da Montecavolo arrivano gli altri con Albert e la ns. Eleonessa ad aprire le fila composte da Vanni, Iller, Robbi Bonni ed Eros che però poi alla rotonda di Pratissolo ci lascerà per un rientro anticipato causa problemi familiari.

Ad Albinea si unirà anche Fabio che dopo una "buona la 1ª" opta anche x la 2ª.

Carichiamo come ospite anche una vecchia conoscenza, il buon Francesco Cozza che venerdì 1° Maggio lo stava "festeggiando" in bici quando ha incontrato il gruppo che rientrava dal corto..

Non so se mentre pedalasse cantasse anche l’Internazionale o Bandiera Rossa…

Cerco di tenere unito il gruppo fino almeno all’attacco delle "Salse" ma i purosangue oggi son troppi ed è così che già alla Veggia non fan + parte di noi Vanni, Iller e Celso.

Attacchiamo la salita delle Salse, x molti inedita e nella discesa una frana ci costringe a passare sotto la recinzione con tanto di lavoro di gruppo x il passaggio delle bici.

Anche la salita successiva, quella very strong, x gli stessi di prima, è inedita, 2 km al 11% di media con punta max del 18% fan sì che Albert scollini x 1° ed Io x ultimo…come mai??’

Fino al San Pelligrinetto è un susseguirsi di salite (abbastanza) e discese (poche) tant’è che raggiungiamo la Cima Coppi di giornata a 690 mt e qui scendiamo fino a Prignano dove, al ns. arrivo, la banda locale, con tanto di "diversamente giovani" alpini al seguito ci accoglie.

Rapido ristoro, discesa, ovviamente con le dovute cautele alla curva Belletti verso Lugo ed è qui che il giro, fino a quel punto fatto di buon passo ma cmq nelle dovute proporzioni assume la dicitura di vera bagarre.

Si da il caso che ieri da Castellarano sia partita una GF x MonteOrsaro con arrivo appunto a Castellarano.

Ci sorpassa un gruppo capitanato da alcuni della Jaccobike che stavano appunto gareggiando, non sapendo però che al ns. interno i ns. purosangue non aspettavano altro…

Albert, Chuba e la Eleonessa ci si fiondano dentro x poi uccellarli sulla "Côte de Roteglia"

Anche la polizia in moto, con tanto di sirena, annunciava l’evento!!

E noi…da buon gregari, visto che l’arrivo era ancora distante ad imprecare ma sempre lì…a ruota…che squadra fortissimi!!!!

A Castellarano, così carichi, avremmo potuto fare la fondovalle??

Tutti, eccetto Chuba, ma lui era ospite e quindi ampiamente scusato, su x S. Valentino e poi 3 Croci dove abbiamo immortalato la giornata.

Il rientro però, visto che il gruppo era composto in stragrande maggioranza dai cittadini, ha optato x il rientro dalla Noce evitando così i 2 saliscendi…

Cmq percorsi, secondo Strava by Carlo, 119 Km, 1472 mt di dislivello alla media di 25,5 km/h…che curidor che som

Presenti 14 di cui 1 ospite.

Le relazioni le ho cominciate parlando di un lieto evento e vorrei finirle per augurare da parte mia, ma sicuramente anche da parte di tutti Voi, un grosso in bocca al lupo alla Marina che, da quanto ho saputo, martedì ha subito un’operazione non da poco.

Sò, così come chi di noi ti conosce, che la parola MOLLARE non fa parte del tuo vocabolario, quindi, da parte mia e di tutti noi ti ASPETTIAMO… Giuliano e la Ciclistica Montecavolo

 

By RobbiBonni

Quando sono arrivato in piazza a Montecavolo, ho pensato avessi sbagliato orario! Intendiamoci, piazza deserta, alle 7.40, di domenica è comprensibile, eccome! Non lo è, se in programma c’è una uscita della Ciclistica! In realtà io ero in "piacevole" compagnia (non so quale fosse il suo pensiero, ma certo come lamentarmi io dell’Ele !??). Di lì a un paio di minuti, ecco arrivare Alberto Iller e Daniele, mentre degli altri nessuna traccia! Decidiamo così di partire alla volta di Puianello, dove si aggregheranno Enrico Carlo Giuliano Salvatore Michele Dino Chuba, mentre ad Albinea si unirà alla compagnia Fabio, ultimo acquisto.

Il giro in programma quest’oggi, prevede di raggiungere Spezzano, le Salse di Nirano, quindi la salita del Monte Gibbio, Monte Barazzone, il S. Pellegrinetto, Prignano, S.Valentino, per finire con il Monte delle 3 Croci. Prima di passare a un breve resoconto della giornata, voglio cogliere l’occasione per ringraziare i tracciatori che ancora una volta hanno messo a nostra disposizione un percorso molto bello, oltre che vario.

Partenza a ritmo "controllato" da Alberto e Chuba che sino a Spezzano si sono alternati in testa al gruppo, per lasciare poi il timone a Giuliano, migliore (e forse unico!) conoscitore della direzione che avremmo da lì dovuto seguire. E’ così che raggiungiamo la prima salita di giornata, le Salse di Nirano, un bel sito naturale che si caratterizza per la presenza di vulcanetti di fango argilloso, una salita di un paio di chilometri su strada stretta con una pendenza costante del 7%. In cima alla salita, un cartello indica la chiusura della strada causa smottamento, ciò che però non ci impedirà di proseguire nel nostro itinerario dopo aver superato in maniera un po’ "avventurosa" ben tre sbarramenti posti a chiusura della strada. Del resto ragazzi, se non sono freddo vento pioggia neve e pendenze proibitive a fermarci .. mica potrà farlo .. una frana !??

Per ripida e sconnessa discesa arriviamo al fondovalle, da dove affronteremo la seconda asperità di giornata, quella del Monte Gibbio, un’ascesa di circa 2 km dalla pendenza costante dell’11% con punte del 18 /20, su strada in alcuni punti anche dissestata (a dire la verità, non è che avessi molto tempo e soprattutto "voglia" di guardare il computerino, ma piuttosto il tornante o dritto successivo!). Ricordavo Monte Gibbio per averlo visto in una tappa della Coppi & Bartali di qualche anno fa e già in quell’occasione mi era sembrata molto dura, ora poi che la stavo percorrendo debbo proprio dire che ne abbia avuto la conferma! Breve sosta sullo scollinamento anche per ricompattare il gruppo, quindi riprendiamo in direzione Monte Barazzone prima e S. Pellegrinetto poi, 5 km sì pedalabili (la pendenza è intorno al 4%) ma che – complici le salite precedenti e la buona andatura sino a quel momento tenuta - ora sembrano non passare mai! Se poi lungo il percorso avessimo anche trovato una qualche fontana "aperta" .. eh !??

Arriviamo così a Prignano, giusto in tempo per restare imbottigliati in una marcia commemorativa degli Alpini (e per Enrico anche il tempo di farsi "richiamare" per la sua foga nel volerla superare percorrendo un marciapiedi .. ) e da qui raggiungiamo la fondovalle del Secchia, dove ci ritroveremo attori non protagonisti della prima Gran fondo di Monte Orsaro organizzata dalla Ciclistica Castellarano, ciò che ci consentirà di unirci a gruppi di altri ciclisti e arrivare a velocità sostenuta (direi non certo da "crociera") in quel di Castellarano. Il bello è che per un lungo tratto siamo anche stati scortati – è proprio il caso di dirlo – da un poliziotto in motocicletta, per una volta intento ad aprirci la strada, anziché rincorrerci per chissà quale "ennesima" infrazione !! avendoci scambiati per partecipanti alla gran fondo!

Ad attenderci a Castellarano anche la penultima fatica di giornata, la salita che porta a S.Valentino, 4 km al 4%, lungo i quali (chissà come mai .. eh Dino !??) si è pensato bene di dar fondo alle (io credo) poche energie rimaste nelle gambe, salendo di buon passo. A dire la verità Alberto e Salvatore li abbiamo persi non appena la strada ha iniziato a salire, per rivederli soltanto in cima.

Penultima fatica, dicevo .. Sì, perché restava ancora lo strappo del Monte delle 3 Croci (nome allegro, che è tutto un programma, di buon auspicio direi!). Chiedere a questo proposito ad Alberto, che lungo la discesa verso Ventoso ha pensato bene di incontrarsi in maniera un po’ troppo ravvicinata con un’auto che saliva invadendo la corsia opposta !!! … "macchinaaaaaaaaaa" !! …

Scandiano! Non restava che "portare a casa" la compagnia e così Alberto ed io abbiamo fatto, concedendoci uno strappo alla regola che vuole non si proceda a modifica del percorso, rientrando dalle strade interne di Bellarosa, evitando (credo di poterlo dire a nome di tutti) i fastidiosi dislivelli che precedono Albinea.

Giornata in principio soleggiata, nuvolosa poi.

 

Domenica 04.10.15
By Mario
Domenica difficile, la prima di ottobre. Una nottata piena di pioggia ha lasciato parecchi adepti indecisi ed in piazza, al mio arrivo erano presenti solo Silvio, Iller e Marco, rientrato dopo una settimana di sofferenza fisica. Argomento delle chiacchiere il drammatico pomeriggio precedente, con incidente sulla tangenziale di Montecavolo, che ha coinvolto anche due ciclisti. Al gruppo si è aggiunta Eleonora assieme a Luca ospite, ma la loro presenza in compagnia è durata un batter di ciglia. Un incomprensione con Alberto ha fatto si che entrambi ritornassero sui loro passi alla ricerca del ritardatario. Non li vedremo più. Silvio e Iller, intanto partiti, si sono congiunti con i Puianellesi, Dino, Giuli, Enrico, Carlo, Lello, mentre Marco ed io, partiti più tardi abbiamo cominciato la rincorsa, durata in coppia fino ai primi tornanti dopo la Canala. Marco pur essendo sotto di un buon 40% a causa della sosta (parole sue), è sempre, in salita, un buon 10% sopra le mie possibilità. Nella rincorsa abbiamo superato due tranquilli Lello e Carlo (mountain Bike o bici da strada?), impegnati in chiacchiere e che, in un ritorno personalizzato in quel di Regnano, assalteranno un forno facendo un pizza party in collina (ma Omar, visto in foto, cosa ci faceva con loro?).

Dopo il ricompattamento a Casina, in sette (Marco, Giuli, Dino, Enrico, Io, Silvio e Iller e potrei cadere nel banale, citando i MAGNIFICI SETTE, ma no lo farò), abbiamo proceduto per il corto, per evitare la brutta e viscida discesa di Cerreto. Personalmente, per un motivo ben specifico che non starò a raccontarvi, non ero tranquillo neanche nella bella discesa di Pantano, figurarsi come mi sarei comportato giù da Cerreto. Il fondovalle al contrario è sempre un bel vedere. Marco e Giuli ci danno, il resto è in fila dietro. Ho la sensazione di non citare tutti, perché il numero dei ciclisti era superiore a sette, ma forse abbiamo recuperato qualche collega per strada.

Alla Gargola, solita volatona (ve ne sarà una anche più in basso, in quel di Mazzalasino), effetto dei segmenti STRAVA (in realtà, io ho sbagliato i tempi, anticipando il segmento), poi, a Viano, incrocio con i fondatori Daniele e Vanni, provenienti dall'inverso. Due parole a Daniele, le devo. Ultimamente è stato assente, impegnato dai figli ciclisti (mi riferisco a Giorgia, sempre vincente e ad un Giacomo che sta facendo collezione di vittorie, ultima quella di Ciano di domenica scorsa) e da Alice, la sua primogenita, convolata a nozze e che ha visto il papi emozionato accompagnarla all'altare. Da domenica prossima ha garantito per il suo rientro ufficiale.

Un Marco comunque tonico nonostante la sua dichiarata scarsa vena, ci ha allineati e sulla pedemontana ci siamo ritrovati in cinque (Marco, Giuli, Dino, Enrico ed io), pronti ad attaccare la chiusura di giornata, un classico, ossia la Chiesa di Albinea, che presenta un chilometro (quasi) al dieci, ma soprattutto garantisce incontri interessanti, tipo signore passeggianti con cane (non si sa di che razza, perché, in realtà nessuno ha guardato il cane) con le quali qualcuno ha addirittura colloquiato, lasciando la compagnia (ovviamente non si fanno nomi).

All'arrivo in piazzetta delle Rose, chiacchiere in libertà, sulla panca, in attesa degli altri.

A proposito di altri, un bel mucchio di adepti, pare si sia ritrovato per un parziale inverso, trasformato in un percorso personale ( Salvatore, Robertobel, Michele, forse Alberto ed Eleonora poi ricongiuntasi a loro). Vengono citatti perché alcuni chilometri del percorso prestabilito, seppur in inverso, lo hanno fatto.

In chiusura, va riportata l'impresa di Andrea Ori, che tutto solo (dei nostri, ovviamente, perché pare che i presenti fossero più di seimila, da tutte le parti del mondo), ha partecipato all'EROICA. Centoquaranta chilometri di strade toscane bianche e non, sotto una pioggia battente, con una bici d'annata e con maglia di lana. Una vera impresa EROICA.

Giornata alterna Partecipanti 10+2inv+5 (?)+1 EROICA Ciclistica totale 18

km 66,00 tempo 2.25

Domenica 05.04.15

E' arrivata anche Pasqua (Pasqua arriva quando arriva, non è come Natale che te lo ritrovi, sempre, noiosamente, il 25 di Dicembre). Il tempo è pessimo. All'apertura mattutina, il cortile è bagnato, ma la partenza di giornata è alle nove, per cui c'è tempo per cambiamenti, che puntualmente avvengono.

Silvio messaggia l'uscita. Io tentenno, ma alla fine cedo. In piazza pare ci sia anche Marco. Loro partono in orario, io no e rincorro. Alla fine, a San Polo, riesco a recuperarli (ovviamente mi hanno atteso). Formiamo così una triade in tono con il periodo. Lascio a voi le posizioni sulle croci, anche se so già che il sottoscritto in quanto di fede calcistica juventina verrà certamente posto ai lati della croce centrale (ladrone, per coloro che non avessero capito). Con noi c'è anche un Fabiano di Montecchio che ci accompagnerà fino al Sella.

Oggi la tappa è breve. I tracciatori hanno disegnato una breve sgambata, ma proprio così non sarà.

Dopo Traversetolo, nel fondovalle Sella, cominciano ad intravvedersi nubi prima grigie e poi più cupe. Tento un "alle prime gocce io rientro", ma non ho fatto i conti con la volontà di Marco e Silvio. Le prime gocce arrivano abbastanza velocemente, ma non sono ancora preoccupanti. Dopo il Torrione, però, si intensificano. Alla Fornace diventano un vera e propria pioggia. Sul passo, mi gioco la carta del rientro da Traversetolo. Niente da fare. " Ormai siamo bagnati, facciamo il percorso designato". In democrazia la maggioranza vince sempre, per cui mi aggrego. Una dimenticanza mattutina (non ho i guanti), non agevola la mia posizione. Le mani, in discesa, sia per l'acqua che per la temperatura fresca, soffriranno per un bel po'. L'Enza, sotto di noi, è bello gonfio e marrone, ma è l'acqua che viene da sopra che rompe le scatole. Ci accompagnerà per un bel tratto. Anche dopo Currada, ogni tanto, qualche spolverata la riceveremo. A San Polo, finalmente, rivediamo il sole. Lo pagheremo con dieci chilometri di vento contrario, ma riusciremo a rientrare a Montecavolo, abbondantemente prima di mezzogiorno, dopo 69 chilometri e due ore e trenta di bici (minuto più, minuto meno).

Faremo una sola foto, perché prioritario è il rientro alle nostra case per buttarci sotto la doccia calda.

Giornata nuvolosa in piano, bagnata in quota

Partecipanti 3 Ciclistica + 1 Ospiti Totale 4 Km 69 3,31

 

Domenica 05 Luglio

Relazione by Mario

Ovvio iniziare con il caldo. E’ l’argomento sulla bocca di tutti, quindi anche sulla nostra penna.

C’è chi ha risolto il problema partecipando al classico Week End Dolomitico della Ciclistica gestito da Omar e al quale hanno aderito Carlo, Enrico, Lello, Serguei, Giuliano, Giorgio, Salvatore, Michele, Marco, Albero, RobertoBel, Stefano, Dino e l’ospite Scognamiglio, oppure beccandosi la mitica Maratona delle Dolmiti, come ha fatto Robbibonni, probabilmente insieme al fratello Riccardo. Di loro seguirete le mirabili gesta nella SUBLIME relazione del nostro poeta Giuliano.

Noi, che le Dolomiti non abbiamo, dobbiamo accontentarci di una Triplice salita nel parmense, questo è il piatto proposto dai tracciatori nella Ventinovesima giornata della Ciclistica Padana.

La compagnia, seppur ridotta al lumicino, è di sostanza. Silvio è il cannibale, Eleonora è l’eterna, quella che non smette mai di pedalare, Richi è il pensionato indomabile, Celso il ciclista sopraffino, il sottoscritto è il relatore, mentre l’ospite Paolo è l’infaticabile e l’ospite Davide è l’atleta.

L’orario di partenza slitta discretamente. Non vi segnalerò il responsabile, perché è sempre lo stesso. Ci pensa Silvio ad accelerare i tempi, imprimendo una andatura allegra, che verrà seguita anche dal sottoscritto una volta al comando, mantenendolo per molti chilometri. Quando Davide mi sostituirà siamo già in quel di Felino, pronti ad affrontare il falsopiano di Calestano, amato da tutte le cicliste parmensi che lo popolano in quantità, rallegrando la vista di chi le supera.

La tappa alla fontana, serve oltre che per ricaricare le già vuote borracce e farsi le foto di rito, a prendere importanti decisioni. Due conti a spanne ci fanno capire che se si affronterà Vigolone, ci ritroveremo nel rientro in piena torrida temperatura mediana. Ovvia la conclusione. Facciamo Canesano e Signatico e poi vediamo se è il caso di inserire Cozzano. Celso, addirittura, ritiene che per lui è stato sufficiente il falsopiano di Calestano e ritorna sui suoi passi.

Noi sei rimasti, affrontiamo Signatico (in realtà Signatico è già sull’altra sponda, lo si attraversa, infatti, in discesa).

Un iniziale passaggio in mezzo alle case in pietra e sulla strada selciata di Calestano, fa apparire la cosa interessante. Meno lo sono i primi due chilometri della salita dopo il paese, belli duri e con tanti tafani pronti a morsicarti ovunque.

Fortunatamente ritroviamo anche il bosco e Canesano con la sua fontana, oltre a personaggi particolari come un Biker suonato in cerca, cartina alla mano, di strade nascoste ed un residende ben disposto alle chiacchiere. Ne farà le spese Silvio, coinvoltonell’ascolto.

La salita dopo Canesano, continua con due tornanti un un lungo falsopiano, fino allo scollinamento a novecento metri.

La discesa è molto tecnica e vede Davide in evidenza. Lo sarà anche dopo, nella vallata della Parma, quando spesso passerà al comando della locomotiva, alternandosi con il sottoscritto, Paolo, Silvio ed Eleonora. Richi, invece, non l’ho mai visto in prima fila. D’altronde lui è uno scalatore.

Ridendo e scherzando, passiamo davanti al bivio per Cozzano senza accorgecene. Ovviamente nessuno ha voglia di girare la bici una volta saltato l’imbocco, per cui Signatico rimarrà l’unica di giornata.

Il rientro è, come al solito, fatto come se bruciasse la casa. E’ pur vero che mancavano i locomotori ufficiali. Nonostante ciò la media è stata tenuta a livello.

L’arrivo in piazza avviene abbondantemente prima di mezzogiorno.

Giornata caldo partecipanti 5 ciclistica + 2 opsiti 7 in totale km 105 3.55

 

 

Lunedì 06.04.15

 

Dopo il pieno d’acqua della domenica Pasquale, un fresco sole ci accoglie il lunedì di Pasqua, giornata di solito dedicata alle gite fuori porta.

Per non essere da meno, i nostri tracciatori ci hanno riservato un percorso spettacolare che si inerpica su salite caserecce e si tuffa in vallate spettacolari, come quella stretta del Villa Berza, torrentucolo che nasce nella omonima borgata e va ad alimentare l’altro torrente, il Maillo, che scorre, anche lui in una vallata verdeggiante e fresca, già visitato in senso inverso recentemente. Quella del borgo a pietra ristrutturato, provvisto anche di cannone spara neve e gatto per compattare una pista di ben cento metri di discesa.

Per arrivarci, però, il nostro gruppo composto da ELEONORA, ALBERTO, PAOLOF, ROBBIBONNI, DINO, GIORGIO, ENRICO,MICHELE, GIULIANO, MARCO, OMAR, CHUBA e dal sottoscritto, leggermente avvantaggiato su RAFFAELEZ, SILVIO, PAOLO OSPITE, DANIELE, VANNI, ILLER, ALLE, BRUNO, CELSO, ha dovuto affrontare la classica 63 fino a Casina (con andatura discreta da parte di chi sta preparando la Perini di domenica prossima), la buca di Casina per arrivare su a Migliara e a Beleo,.la seconda buca, quella di Beleo, e la salita di Roncroffio. I tre chilometri che separano il punto più basso della buca dal culmine di questa salita, oltre che essere a pendenze discrete, sono caratterizzati da frane continue, che consigliano a volte l’utilizzo dell’ultimo rapporto del ciclista, non tanto per la difficoltà di pendenza, ma per evitare cadute.

Non tutti godranno della vista delle vallate citate, Alberto ed Eleonora rientreranno da Felina, come pure, successivamente il gruppo di Vanni, Daniele, Iller, Bruno, Celso, Lello e forse Paolone, che si incroceranno con Alle in inverso. Chuba, Giuliano e Giorgio, invece si creeranno un corto personale rientrando a Felina da Villa Berza. Qualcuno ha rischiato di non vederle le vallate, parlo di Robbibonni, Enrico e Marco, che leggermente avvantaggiati, stavano sbagliato strada. Un pronto (per modo di dire, nel senso che sadicamente sono stati avvisati dopo l’inizio di un tratto in pendenza) intervento con richiami urlati da parte di Omar, Michele, Dino, il sottoscritto, Silvio e Paolo ospite, intanto arrivati, li ha fatti rientrare in gruppo.

Il falsopiano della vallata del Maillo e la salita che porta a Castelnuovo, sono stancanti. Non sembrano duri, ma Dino, di fianco a me snocciola spesso sette, otto, nove per cento. Omar, Michele, Marco e Robbibonni, davanti, ci fanno da punto di riferimento. In piazza a Castelnuovo ci fermiamo per bere e rifocillarci, ma la temperatura, nonostante il sole, non è caldissima. Marco tenta di imporci il lungo, ma questa volta viene zittito ed è lui a dover rispettare la maggioranza (neanche l’appoggio di Silvio, riceve). Il rientro sarà da Vetto. Dopo il solito strappo di Rosano, c’è la discesa veloce per Cola. Paolo ospite si cimenta in posizioni Pantanesche. L’euforia gli fa dimenticare che dopo c’è lo strappo di Cola e l’ovvio cambio di rapporto fatto a salita iniziata, gli provoca la rottura del filo del cambio. Nessun problema, sarà solo costretto ad affrontare i successivi saliscendi con il dodici. Nel rientro da Vetto, di solito è locomotiva Chuba a far la parte del leone. Questa volta ci ha abbandonati, ma Marco lo sostituirà degnamente. Sarà lui a trainare continuamente il gruppo e a condurci in cinquanta minuti, da Vetto a Montecavolo, dove arriviamo giusto in quel di mezzogiorno.

Giornata splendida, leggermente frizzante

Partecipanti 20 Ciclistica + 2 Ospiti Totale 22 Km 84 3,26

 

Domenica 06.09.15

By Mario

Si ricomincia. Il rientro si presenta con una non troppo lunga cavalcata in piano. La mia paura di una scarsa partecipazione (la piana, fatta eccezione per Silvio e per il sottoscritto, non è amata) scompare alla vista della piazzetta. Lello, Michele, Salvatore, Enrico, Rob Belletti, Marco, Omar, Silvio, Giuliano, Carlo, Iller, Celso e Paolone, assieme ai due super ospiti Ettore (che nella stagione ha stancato la sua mountain bikes) ed Aldo (ci relaziona sulla sua esperienza nel Tour de France amatoriale). Per strada recupereremo Robbibonni, partito per altri percorsi, ma ritornato sui suoi passi, anzi sulle sue ruote, dopo aver incontrato nella vallata dell’Enza un bel vento contario.Tutti hanno storie estive da raccontare, ma c’è poco tempo, la partenza incombe e Silvio freme, e che frema, lo si vede subito. Si mette in testa al gruppo e per quindici chilometri fa l’andatura, ma non una andatura minimale.

Solo lo strappo della Fratta ha creato un ulteriore scossone. Marco è partito per guadagnarsi un Kom, io a distanza l’ho seguito, con Lello alle calcagna, che sul culmine, me l’ha piazzata. In realtà anche Salvatore mi ha lasciato al palo, ma da lui te lo aspetti. Tutti gli altri sono rientrati poco dopo per continuare a velocità di discesa nel lungo Enza parmense, quello con vista sulle passeggiatrici, oggi però spopolato. In verità una rappresentante, vicino alla via Emilia, c’era ed forse è per questo che qualcuno si è distratto e nel tratto successivo, quello che porta a Sorbolo, io e Marco ci siamo avvantaggiati, raggiunti, però, dal resto del gruppo. Solo Silvio, Iller, Lello e Celso hanno deciso di non spingere.

Da Sorbolo a Lentigione e Brescello, si sono alternati al comando Marco, Roberto Bel, Ettore e Aldo, con Giuli, Enrico, Salvatore, Michele, Robbibonni, Enrico, Carlo, Paolone ed io in bella fila indiana. L’arrivo nella piazza principale di Brescello, quella di Don Camilloe Peppone è stato traumatico per gli altri. Tredici indiavolti casinari (diventati diciassette quando anche Lello, Silvio, Iller e Celso si sono accodati), hanno riempito la piazza, con i turisti presenti che non si capacitavano di cosa stesse succedendo.

Foto a gogo e bar (l’unico?) assaltato, ci hanno impegnato per un buon quarto d’ora.

Ho notato facce solevate da parte dei presenti alla nostra partenza.

Il rientro, tranquillo fino a Poviglio, si è trasformato in un forcing, da Castelnuovo Sotto a Montecavolo. Sempre Marco ed Ettore i colpevoli. Non c’è stato neanche il tempo di voltarsi per controllare le presenze, ma i soliti quattro, sono certo, hanno preso la saggia decisione di gustarsi il panorama. Poichè oggi salite neanche a parlarne, l’unico cavalcavia impegnativo, quello di Roncocesi, è stato assaltato dai drogati della montagna per uno sprint alla morte. Anche il falsopiano di San Bartolomeo ha fatto sudare, nonostante al comando ci fosse un certo Giuliano. Ultimamente, però, anche lui tende al professionismo.

Detto che non tutti hanno raggiunto Montecavolo ( Robbibonni e Lello hanno girato per Reggio), all’arrivo in piazzetta, avvenuto con una cinquantina di minuti di vantaggio rispetto alla tabella oraria prevista, non ci sono state chiacchiere ma scelta di un qualcosa in più per chiudere la giornata. E prevalsa la salita della Chiesa di Montacavolo. In nove (Michele, che ha tirato come un pazzo,Carlo, Salvatore, Robbibel, Marco, Enrico, Giuliano, Omar ed io, in perfetto ordine Stravesco) ci siamo buttati sui tornanti (in realtà uno solo, anche se doppio ) al quindici ma, non contenti, abbiamo continuato per la Piazzetta delle Chiacchiere, dove, finalmente ci siamo fermati, intrattenendoci con i passeggiatori domenicali della cresta montecavolese.

Non si può chiudere la relazione senza parlare di chi ha scorrazzato per l’Emilia Romagna per partecipare a Gran Fondo. Stefano si è beccato la Pantanissima, mentre Eleonora ed Alberto hanno partecipato alla G.F. Scott a Piacenza.

Mentre Stefano ha preferito un passo costante, i due super atleti nostrani, hanno fatto un forcing dall’inizio alla fine. 105 chilometri alla media dei trentacinque parlano da soli. In alcune foto, si vede addirittura Eleonora davanti al trainer Alberto. Il podio non è arrivato (quarto posto di categoria), semplicemente perché Eleonora deve ancora prendere confidenza con le volate, ma soprattutto perché alcune concorrenti invece di utilizzare un supporto umano, come guida, hanno preferito un bel supporto meccanico (motorino, tanto per intenderci) in alcuni tratti della Gran Fondo.

Un complimento a tutti per aver rappresentato la Ciclistica in Emilia.

Giornata soleggiata con brezza.

Partecipanti: (15+3 gf )Ciclistica + 2 ospiti 20 totale km 80 2. 28

Domenica 7 Giugno "TROFEO DELLO SCALATORE"

Relazione By Mario

E’ il day after, il giorno dopo la finale di Champions e non è finita, per quanto mi riguarda, nel migliore dei modi. In reatà per il resto dei tifosi di calcio italiani, quelli non Juventini, è andata di lusso. Hanno dovuto aspettare sette squadre per gioiere, ma alla fine ci sono riusciti, quindi sono contento per loro.

A proposito di sette, è anche il numero delle salite odierne del nostro mitico "TROFEO DELLO SCALATORE". TRE CROCI, BASSA DI BAISO, CERRETO-SAN SIRO, PAULLO-COSTAFERRATA, VOTIGNO DA SORDIGLIO, MACIGNO e MONTECAVOLO CHIESA. Una impresa.

Immaginate la mia voglia al mattino di salire in bici. Immaginate anche la mia faccia quando non ho trovato nel loro solito posto le scarpe. Piccolo ripasso mentale e tach "Cacchio, sono a Mancasale".

Bene, due sole le soluzioni possibili. Accettare le giornata di merda e rientrare sotto le coperte, oppure, per chi ha le palle, DARSI DEL COGLIONE e partire in macchina per il recupero. Io ho le palle. Succo della storia, partenza alle otto e dieci, proprio mentre i migliori stavano scollinando sul TRE CROCI. Questo ti permette Strava, se lo sai leggere. Deciderò di tagliare fuori la Bassa di Baiso, facendo sei delle sette salite in programma. La storia, però non la racconterò io, ma il bravo RobbiBonni che l’ho vissuta dall’inizio e sarà interessantissima.

Relazione By RobbiBonni.

Giornata da bollino nero, quella di domenica .. ! Già, perché, se alla difficoltà del percorso, aggiungiamo l’elevata temperatura sin dalla primissima mattina (23° al ritrovo a Montecavolo), si potrà capire bene perché il "semplice" colore rosso non basti a qualificare il livello dell’uscita.

Ma procediamo "per gradi" (visto siamo in argomento!) Il programma prevede il "Trofeo dello scalatore", circa 85 km (qualche cosa di più per i "fuoriporta") con ben 7 salite, per un dislivello complessivo di circa 1900 mt.

Partenza alle 7.15 dalla piazza di Montecavolo, credo di poter dire una delle poche volte in cui nessuno si sarà lamentato di un tale orario. Al ritrovo, presenti Marco Eleonora Robbi Michele AndreaO IO! (Robbibonni) Lello Silvio Umberto col figlio Marco Iller e Richi, mentre a Puianello si aggregheranno Dino Enrico Carlo Giuliano e Celso. E Mario? .. "mistero".! Qualcuno ironizza "Starà ancora festeggiando!!!!"

Andatura "controllata" sino a Scandiano e Ventoso, dove affronteremo la prima salita di giornata, quella che porta al monte delle 3 Croci, una salita di circa 2.5 km con una pendenza media dell’8.5%, sulla quale il giovane Marco farà capire, sin dai primi tornanti, di avere un’ottima gamba. In cima, breve sosta alla fontana (poco da aggiungere al riguardo, direi che alcune foto parlino da sole .. ! Una su tutte: la posizione dello struzzo che ha visto protagonisti Giuli – a sua insaputa - e Marco senior !), quindi discesa verso Castellarano e Roteglia, da dove saliremo a Baiso, 4.5 km al 6.5% ma, soprattutto, una temperatura che già si aggira intorno ai 30° !

Del gruppo non farà parte Carlo, costretto a un rientro anticipato causa puntura d’ape, mentre Silvio Lello Iller Celso e Richi, arriveranno a seguire.

Sosta a Baiso, (anche tecnica! già, perchè in vista del piccolo Cerreto, c’è chi ha pensato bene di "alleggerirsi" del superfluo!) e via a scendere dal "motocross" in direzione appunto piccolo Cerreto, terzo scoglio di giornata, breve, perché di soli 2.5 km, ma con una pendenza media del 10% e punte, specie nel tratto iniziale (che per la verità sembra non finire mai) intorno al 20/22%. E questa volta sarà il Capitano a mettere in fila il resto del gruppo, nel frattempo sfilacciatosi lungo i tornati. Esperienza e orgoglio … eh Robbi!!?? "Ragazzi su dal Cerreto ho goduto da matti, avevo dietro Marco" .. ! Sarà per questo Ele che io ho pensato bene di stare un po’ più avanti, diciamo .. in posizione di sicurezza !!

A San Giovanni, salutiamo Umberto e suo figlio Marco che proseguiranno in direzione Casina, mentre il resto del gruppo scenderà sulla statale 63 via Cà Mazzoni, con tratti talmente rotti da farmi desiderare la discesa su una mtb! Altri e parlo di Lello, Celso e Iller, si fermeranno a birrarsi in quel di San Giovanni. Al Bocco, Dino Marco Eleonora e Michele faranno rientro a casa dalla statale, mentre Robbi Giuli Andrea Enrico ed io decidiamo di affrontare la quarta difficoltà di giornata, Pavullo, 3.5 km con pendenza media del 9%, con un primo tratto particolarmente impegnativo, altra salita da farsi ancora una volta sino in cima con sole pieno sulle nostre teste!

"Ma è uno dei nostri quello là davanti?".. "Dalla divisa direi proprio di sì". "E’ Mario"! Così, insieme arriviamo a Costaferrata, dove il Presidente ci racconterà l’avventura occorsagli di prima mattina, l’aver cioè scoperto d’aver dimenticato le scarpe da bici in quel di .. Mancasale! (altre volte ci siamo domandati come mai ci chiamino "suonati"!??).

Il tempo di rinfrescarsi, persuadére Enrico che ciò che restava da fare per completare il giro non fosse poi così difficile come quanto fatto sino a quel momento, (il bello è che lui l’ha bevuta !) e di nuovo in sella in direzione Sordiglio prima, Votigno e Cavandola poi. "Ragazzi mi ricordo d’aver fatto stà strada quest’inverno in mtb e la ricordo bella rotta", l’avvertimento di Robbi. In effetti, oltre che per la pendenza, sull’8.5%, la strada che prima scende nella valle per poi risalire a Votigno e Cavandola merita d’essere ricordata anche per il fondo rovinato, con tratti d’asfalto interrotti da terra e ghiaia che impediscono di alzarsi sui pedali ("dai che si fa un po’ di ciclismo d’altri tempi" !). Ma come dice il detto, "dove c’è la Ciclistica c’è potenza"! Ed è così che passiamo Votigno e Cavandola, e dopo aver superato anche Macigno scendiamo verso Montecavolo decisi a completare l’intero percorso salendo alla Chiesa. Nel frattempo, avevamo deciso (non so se e quanto all’unanimità !) che le ultime salite le avremmo affrontate tutti insieme ("O tutti o nessuno" ! Lascio a voi immaginare l’esito .. !). Chiesa di Montecavolo, 800 metri al 10%. Sullo sfondo, il profumo dell’erbazzone, (altro) protagonista di giornata ad allietare o forse rendere ancor più difficile l’ultimo sforzo di un’uscita dura, resa ancor più impegnativa dal caldo e dall’afa, ma che ci ha visti ancora una volta protagonisti sulle strade !

E gli altri? Silvio e forse Richi, probabilmente hanno fatto il percorso saltando Votigno e Macigno, ma beccandosi la Chiesa. Lello, Celso e forse Iller , sono rientrati da San Giovanni. Una sola cosa è certa. Lassù sulla Chiesa le foto immortalano sei personaggi, non in cerca d'autore (anche perché quelli, cinque erano), ma in cerca di riposo.

Giornata splendida ma calda, calda

Partecipanti 16 Ciclistica + 2 Ospiti Totale 18 Km 84 4 ore 2 minuti

 

 

 

Domenica 08.02.15

Quando Daniele venerdì ha postato l'uscita di oggi, mi sono chiesto come avremmo fatto da uscire. 40, forse 50, centimetri di neve, strade completamente invase, spazzaneve immobili, alberi caduti da tutte le parti, senza toccare il punto dolente di luce mancante nelle abitazioni, insomma un casino.

Questa mattina, invece il miracolo. All'apertura mattutina delle finestre (quella che serve per sanificare l'ambiente), si è presentato un cielo sereno, senza nubi. Il successivo sole splendido mi ha spinto alla vestizione.

Telefonate, sms o messaggi watsapp, avranno fatto diventare bollenti i cellulari, ma non hanno creato gruppo.

In piazza alle ore 9,15, uno solo era presente. Il sottoscritto.

Eleonora, che già ieri era in MTB, come pure Dino, probabilmente sarà uscita più tardi, così come Alberto. Salvatore, Stefano Cavvo, Michi, Dino, RobertoBel si sono fatti vedere in foto e montain bike in quel di Canossa, Roberto Bonetti, si è beccato il Sella, Silvio è rimasto al caldo, ma ha girato in settimana, anche se si è dichiarato febbricitante, Giuli neanche ha risposto al mio sms, Serguei, invece, ha preferito farsi fotografare per essere postato sulla GAZZETTA di REGGIO. Degli altri non ho notizie.

Non starò qua a raccontarvi del mio giro, che è nella maggior parte quello della Terza della Ciclistica e tale sarà per gli annali. Me ne sono ben guardato dall'alzarmi di qualche centimetro dal suolo, per cui a Felino, ho girato intorno al paese e a casa sono tornato.

Posso garantire che le strade erano bagnate ma buone e che di giornate fredde, ne ho visto delle peggiori, per cui poteva esserci anche più seguito.

Vi dovevo l'elenco delle squadre, quelle della classifica inutile, nate da gruppi preimpostati e sorteggi non taroccati, anche se fatti in privato.

VITELLONI: CLAUDIO, RICHI, STEFANO, ELEONORA, ALBERTO

RUOTE LIBERE: ANDREAO, PAOLOF, RIOBBIBONNI, DINO, GIORGIO

I COVIOLESI:ENRICO,ROBERTOB, MICHELE, SALVATORE, RAFFAELEZ

I RARI: EROS, CARLO , ANDREA M ,ANTONIOZ, DIEGO, SERGUEI

FONDATORI: DANIELE, VANNI, ILLER, ALLE, BRUNO, CELSO

CICLOTURISTI: SILVIO, GIULIANO, MARIO, MARCO, OMAR

 

Giornata completamente soleggiata, anche se fresca.

Partecipanti 1 ciclistica 1 totale km 60 2.18

Domenica 08.03.15

Oltre al percorso, il ritrovo domenicale, vive su due momenti particolari, la pre partenza e il post arrivo, caratterizzati da chiacchiere, pettegolezzi e prese per i fondelli reciproci.

Ebbene anche questa volta il primo l'ho perso, ma di brutto. Quando arrivo in piazza non c'è più nessuno.

Fortunatamente la direzione da prendere la so, per cui mi lancio nella rincorsa, che no dura molto, perché non troppo lontani.

Comincia subito l'identificazione, non sempre semplice, perché, davanti, non so perché, Silvio, Iller, Vanni, Daniele, Richi, Celso, Lello e Claudio, sono in allungo. In chiacchiere, invece sono Dino, Robbibel, Robbibonni, Omar, Alberto, Enrico, Salvatore, Michi, Stefano,Carlo e Giuliano. Intravedo gli ospiti, mescolati con gli altri e sono Chuba, Max, RiccardoBonni, Vincenzo e Aldo, fresco di podio nelle sue gare ciclistiche del sabato nei " Cricetrodromi", così li chiama Chuba.

Manca Eleonora e la cosa si nota, anche perché è l'unica donna e non siamo riusciti a farle gli auguri nella giornata della sua festa.

Quando al comando passa Alberto, si ha un ulteriore incremento della velocità ( qualche volta è riuscito anche a stare sotto i trentacinque, poche volte, però). Vignale genera la separazione dei gruppi.

Tredici davanti, gli altri dietro. Una bella volata fino a Felino, ci porta all'attacco di Barbiano, prima salita di giornata. L'aria è fresca, nonostante un bel sole ci accompagni.

Dopo la chiesa, si domina sulla piana, e si scende al bivio per Sant'Ilario. Noi tutti continuiamo per case Manfredelli, come riportato sulla pagina del sito e sul percorso di Strava che ha accompagnato la presentazione, se non che in una stampa pdf e forse sul cartaceo, che però io non ho (da bravo pres ho lasciato ad altri la copia, stampata in quantità limitata), c'è il ricciolo di Tordenaso, che percorreranno alcuni di quelli delle retrovie ( Silvio, Omar, e Richibonni, fratello di Robbibonni) e per questo motivo, saranno differenziati nella classifica inutile (ovviamente rispetto a quelli del corto e non agli altri del lungo).

Si gira sempre sulla cresta ed il panorama merita, soprattutto appena prima di scendere a Langhirano. Piana e Prealpi a sinistra e Appennini innevati sulla destra. Uno spettacolo, ammirato oltre che da noi, dalle decine di camminatori locali. A Langhirano, dopo il solito tentativo (fallito) di trovare un bar aperto, attraversiamo la Parma e giriamo per la salita dei prosciutti, seconda di giornata (Chuba a parte). Alberto, Robbibel, Stefano,Salvatore, Max e Michele, spingono un po' di più e si inerpicano verso la Maestà. Io, Giuli, Carlo ( il trio di domenica scorsa), convinciamo, abbastanza facilmente a dire il vero, Enrico , Dino e Robbibonni a procedere di conserva.

Il Crocione, è una salita di 6 chilometri che ha un mille metri a pendenze in doppia appena dopo San Michele Cavanna. Davanti non so cosa succeda. Come al solito solo Strava vi dirà tutto, in ogni caso i primi sei citati ci aspettano sul culmine per le foto di rito.

Dopo è solo discesa. Dino, però, fora quasi subito. Il problema è che si viene giù a manetta e solo Robbibonni e Salvatore si accorgono della sua mancanza. Ritorneranno sui loro passi anche Michi e Stefano per l'aiuto, non so se solo morale o anche materiale. Come premio, verranno attaccati nel rientro verso Traversetolo. A me, Alberto, Giuli, Carlo, Max, Enrico e Robbibonni, il solo pensiero di girare la bici e tornare verso il monte fa venire i brividi, come pure lo stare fermo nella fresca vallata del Termina, per cui logica è stata la scelta di continuare, però non ad andatura limitata con l'intenzione di attesa, ma con velocità notevole (la Val Termina ti porta a queste cose, è in leggera discesa e non riesci a contenerti). Dopo Vignale recuperiamo quelli del corto ( Alle compreso, pescato dagli altri in inverso). Alberto ha fretta di raggiungere Montecavolo per farsi una birra (quella che non goduta a Langhirano) e spinge bene. Io gli sto a ruota. Il superamento di altri gruppi, genera dei casini e così in piazzetta arriviamo sparsi. L'attesa degli altri è comunque breve e questa volta, fortunatamente, sono presente al cazzeggio generale del fine corsa, con foto annesse che verranno postate sul sito curato graficamente con impegno notevole dal bravo Antonio Zap, con l'aiuto di Daniele.

Partecipanti: 21 ciclistica + 5 ospiti Totale 26 Totale km: 82,00 3ore 08 minuti

Domenica 10.05.15

By Mario

Resoconto veloce il mio, ben più profondo sarà quello di Robbobonni.

Voglio, innanzitutto, ricordare e ringraziare i nostri portacolori, protagonisti dell’ennesima impresa. La Reggio-Rapallo, pedalata cicloturistica (così cita l’organizzazione, ma 180 km alla media dei trenta, fai fatica a chiamarla pedalata cicloturistica) sullo stesso percorso del Giro d’Italia in memoria di Wouter Weilandt, ha visto la partecipazione di nostri rappresentanti. Eleonora, Alberto, Marco, Fabio e Celso (anche se per una parte), assieme ad altri atleti affiliati momentaneamente alla nostra equipe, erano i capofila del gruppo. A loro tutti vanno i nostri complimenti.

Mi è sembrato strano, la domenica mattiana, vedere Eleonora e Marco presenti alla nostra Diciannovesima, ma c’erano.

C’erano, come pure erano presenti gli ospiti Paolo, Umberto e Aldo.

Dei nostri, oltre ai già citati, un bel gruppone costituito da: Silvio, Dino, Carlo, Enrico, RobbiBonni, RonertoBel, Giuli, Iller, Daniele, Vanni, Bruno, Richi, Eros (che continua a comparire e scomparire), Celso, Lello e, ovviamente, il sottoscritto.

Detto di una foratura assassina di Lello, dopo appena un chilometro che genererà un pò di scompiglio, dopo una discreta attesa e sapendo di dover rientrare a casa in tempi consoni, mi sono buttato, con Aldo, alla rincorsa della spietata serie A2 (quella di Lello, tanto per intenderci), che invece di aspettare il proprio iscritto ha continuato di gran lena a tirare. Non prendete sul serio queste parole. Non si sono accorti di quello che era successo ed hanno continuato con il loro passo. Solo al momento in cui sono stati da noi raggiunti (già in territorio parmense), sono stati messi al corrente della situazione. Poichè io ho girato per Scurano (seguito anche da Erose e Uberto, appunto ricomparsi e subito scomparsi su per monte Fuso, e forse anche dal gruppo di Daniele, Vanni, Celso, Bruno, Lello intanto rientrato in carrozza tramite i professionisi), per poi rientrare dal fondovalle Enza (a Currada Aldo mi ha fatto ricordare che i trentacinque in quel tratto, ancora non sono ancora in grado di tenerli), vi lascio alla letture della relazione completa di RobbiBonni, non prima, però, di citare il cannibale Silvio, che assieme a Paolo ha anticipato i prof. fino a Lagrimone, salvo rimanere, successivamente, con loro per tuttto il lungo perrcorso. Anche lui, ormai, è nella cerchia...

By RobbiBonni

La "corsa Rosa" è iniziata, come ormai da tradizione, con una cronometro a squadre. Breve premessa questa per una semplice domanda: "potevamo forse farcene mancare una noi" !??

Ma andiamo con ordine.

Domenica 10/05, ore 7.45, Montecavolo. L’uscita odierna prevedeva di raggiungere Sasso, Campora e Lagrimone attraversando la Val Termina, quindi Selvanizza, la salita di Taviano, con rientro dalla fondovalle dell’Enza passando per i paesi di Cereggio, Gottano, quindi Vetto.

Giusto il tempo di arrivare (in perfetto orario!) in piazza, che Silvio spronava la compagnia a partire (.. forse un presagio di quello che sarebbe accaduto di lì a poco !?). E infatti .. appena il tempo di uscire da Montecavolo, che una foratura costringeva Lello e una parte del gruppo ("i professionisti", come li definisce qualcuno!) a una sosta forzata. Oggi non era dei nostri Alberto, ormai addetto ufficiale al cambio camera d’aria, ma credo che anche la sua maestria in questa occasione sarebbe stata messa a dura prova! Prima la bomboletta scarica (Lello te la porti dietro per scaramanzia !?), poi la valvola della camera d’aria troppo corta (t’la deda Jarno!?), insomma, per farla breve, occorreranno almeno 20 minuti per rimediare all’inconveniente!

Ed è a questo punto che bene si potrà comprendere il perchè della mia premessa, ricordate l’accenno alla cronometro? "Votati" alla regola che vuole non si possa cambiare il percorso, quale modo per non incorrere nella sua violazione (la distanza quest’oggi sarebbe stata di circa 120 km con tratti impegnativi) e al tempo stesso non arrivare a casa oltre le "ora d’aria" consentite, pena l’ira delle mogli!??

Poca roba, no !?? Semplice! Tutti in fila dietro capitan Belletti, qualche cambio regolare (per la verità pochi!) ed è così che in breve tempo ci ritroveremo a percorrere prima la Val Termina, quindi salire a Sasso, poi il tratto di strada che ci porterà a Lagrimone. In sottofondo, solo il rumore delle ruote sull’asfalto, delle catene salire e scendere sui pignoni e qualche imprecazione per il ritmo elevato sino a quel momento tenuto! ("la Val Termina non è una salita, ma ti cuoce le gambe!", vero Enri!??). E intanto, uno ad uno, recuperavamo gli altri componenti il gruppo, con buona soddisfazione di Giuliano, sostenitore della tesi che vuole si possa partire anche un po’ più tardi dell’orario fissato, perché "tanto .. con questi ritmi .. nel giro di un paio d’ore .. !".

Giungiamo così a Lagrimone da dove, dopo una breve sosta, via! pronti a ripartire in direzione Taviano, una salita di circa 5 chilometri con una pendenza costante dell’8%, che in alcuni tratti raggiunge anche la doppia cifra, col tratto più impegnativo dopo aver attraversato il paese (mi è sembrato di vedere un 16 – 18%).

"Guarda che la discesa è in senso opposto", la frase diretta a RobbiBell scappato – è proprio il caso di dirlo – sui primi tornanti, deciso a migliorare il tempo stabilito sulla salita in un precedente giro. Dietro, Salvatore, Robbibonni, Enrico e via via tutti il resto del gruppo.

Una menzione particolare la merita senza dubbio Marco, soltanto il giorno precedente impegnato insieme all’Eleonora, Alberto, Fabio e Celso, in quel della Reggio – Rapallo, pedalata commemorativa per ricordare lo sfortunato ciclista Wouter Weylandt e oggi rimasto col resto del gruppo per l’intero percorso. (in realtà Marco, per l’azione fatta lungo la fondovalle dell’Enza meriteresti una medaglia !! e non di legno !)

Giunti tutti in vetta, foto di gruppo (finalmente un’uscita accompagnata per intero da una bella giornata di sole), quindi ripartenza verso Vetto, in pratica una lunga discesa attraverso i paesi di Cereggio e Gottano, rotta sul finale da due strappi, uno in particolare, che portano in paese.

Quale fosse il contenuto della pasta che hai preso al bar, Marco, non lo vogliamo sapere! certo doveva trattarsi di una "bomba" visto l’effetto che ha fatto di lì a breve sulle tue gambe! (un po’ meno sulle nostre !). Proprio così! Perché, nonostante le raccomandazioni del caso, volte a definire un rientro più tranquillo di quanto non si sia soliti fare, si può dire che si sia percorso la fondovalle dell’Enza senza risparmiarsi. L’accodarsi poi di un gruppetto di atleti della Caam, ha fatto il resto! E così, un po’ a turno, ma soprattutto sotto l’azione del Capitano, di Sasà e di Marco (un tranquillo giro di "scarico" il tuo, dopo i 180 km del giorno precedente, vero !??), eccoci percorrere "a tutta" la fondovalle, col risultato d’arrivare a Montecavolo (ancora una volta! ma allora è proprio un vizio!) in poco meno di 45 minuti, con "la luce rossa accesa" ma orgogliosi d’aver fatto la parte dei leoni! "Restiamo qui, tanto vedrai che a breve questi ci mollano" .. Come no!?? "Dove c’è la Ciclistica Montecavolo c’è potenza", la risposta di Marco fatta subito a nostro motto!

Domenica 11.10.15


By Mario

Grandissimo gruppo e bellissimo giro, posta Eleonora su Facebook.

Come darle torto. In piazza c’è una muraglia umana, anche perché pure gli MTB sono li radunati.

Gli ospiti, qualcuno arrivato in corsa, sono di grosso spessore. Marco, Matteo, Davide ed Ettore (anche se per poco), sono di quelli che ti mettono in fila il gruppo. Beppone (+amico), Paolo(+amico), invece sono di compagnia nelle battute sagaci del solito ilare Lello, che sa però, trasformarsi in mastino napoletano appena pungolato.

I nostri, oltre al citato Lello, hanno Silvio come capogruppo, che anche oggi si distingue per il suo procedere, inizialmete (in realtà fino a Traversetolo), in testa al gruppo con centinaia di metri di vantaggio. I prof, fatta eccezione per Alberto che scorrazza avanti e indietro senza problemi, sono in chiacchiere. Marco, Salvatore, Michele, RobertoB, Robbibonni, Enrico, Carlo, Giuli, Omar ed Eleonora, se la raccontano su, con argomento principe il prossimo giro del GARDA.

Una nota particolare va fatta per Stefano, fortunatamente rientrato in compagnia dopo una vita e sempre disponibile alle battute, calcistiche o meno.

L’insieme dei senatori è apparentemente tranquillo. Daniele, come promesso, fa presenza dopo gli impegni familiari, Iller, Bruno, Celso e Vanni sono nella pancia del gruppo, mentre Richi lo recupereremo per strada.

Non sarà, però sempre così, perchè Vanni si ritroverà, senza accorgersene sul falsopiano della Val Termina a percorrerlo ai trenta all’ora (era in chiacchiere con Ettore e se stai con lui, a quella velocità devi andare), Bruno e Celso, invece si lanceranno nel fondovalle Sella in una pazzesca sfrecciata guidata dagli ospiti di spessore con velocità sempre oltre i cinquanta e anche più, se è vero che Silvio per chiudere un mio buco addirittura ha dovuto impegnarsi ai sessanta.

Detto dei partecipanti, non rimane che parlare del percorso, che ha avuto come punto cruciale il Muro di Mozzano, che Strava indica come un chilometro e cento all’11,2% di media, ma che io credo ben più duro, perchè i dati snocciolati da Stefano in salita erano sempre in doppia notevole.

Bella la vista dal retro (non tutti possono permettersela) della fila sgranata.

Il fondovalle Sella, ha visto la già citata lunga sfrecciata, terminata al solito mercato domenicale di Traversetolo. Solo in dieci (Salvatore, Giuli, Enrico, Carlo, RobbiBonni, RobbiBel, Omar, Marco, Sivio ed io), abbiamo affrontato Borsea. L’interruzione per frana ha reso questa salita appetibile, perché incontaminata da gas di scarico, motociclisti testoni a parte.

Giornata perfetta Partecipanti 21 Ciclistica + 8 ospiti totale 29

km 70,00 tempo 2.40

Domenica 12.04.15

Facile, oggi, fare la relazione.

Notizia principale è la grande prestazione di Eleonora alla Gran Fondo Perini, Coppa Piacentina. Una nuova fiammante tenuta della Ciclistica Montecavolo color fucsia ha sfrecciato per tutti i 92 chilometri del percorso, chiudendoli in tre ore e nove minuti e piazzandosi prima delle UMANE, ossia quarta di categoria (la F1) e undicesima assoluta. Il merito di questa impresa, va suddiviso con il suo allenatore, tal Alberto, anche lui in tenuta fucsia, colore non proprio maschile, ma molto fotogenico.

Alla classica di Carpaneto, hanno partecipato anche altre prime figure della Ciclistica, ossia Robby Belletti, Stefano e Marco ed hanno chiuso la gara con piazzamenti onorevoli.

CALVI DI COENZO ELEONORA MONTECAVOLO F1 4 11 3:09:28

MELIOLI ALBERTO MONTECAVOLO 3:09:28

GIUBERTONI MARCO MONTECAVOLO VET2 149 595 3:35:05

BELLETTI ROBERTO MONTECAVOLO VET1 109 596 3:35:06

CAVAZZA STEFANO MONTECAVOLO M2 61 600 3:35:07

Penso di non far torto a nessuno, se i complimenti li faccio a nome della Ciclistica. Siamo tutti contenti che le migliaia di chilometri già percorsi fino ad ora, abbiamo generaro questo ottimo piazzamento.

Avrete capito che questa mattina eravamo orfani dei professionisti. Non è poi che ce la siamo presa tanto, anche perché, RobbiBonni ed Enrico, anche loro frequentatori della Serie A, erano presenti, come pure , udite, udite, Eros (ovviamente in compagnia di Umberto) e, addirirtttura DIEGO, quest’anno alla prima apparizione. In realtà sono passati alcuni anni dalla sua ultima comparsa e siamo stati ben contenti di rivederlo. A chiudere il gruppo, Chuba, Paolo ospite con un altro ospite suo amico, Claudio, Vanni, Giuli, Carlo, Lello, Daniele, Iller ed il sottoscritto.

Sono Chuba e Giuliano a guidarci verso il Parmense, ancora in festa per l’impresa della loro scarsa squadra, che ha si battuto la capolista, ma che è sulla china del fallimento avanzato, nochè di retrocessione certa per la gioia di tutti i tifosi reggiani. Fino a Vignale siamo insieme, dopo Vignale non credo, anzi ne sono certo, perché vedo Chuba, Eros, Umberto, l’amico di Paolo l’ospite, Enrico, Carlo, Robbibonni, Giuliano e Richi, recuperato in quel di Vignale. Degli altri nessuna traccia. Il tracciato odierno è strano. Il corto è più lungo del lungo. Sarà quello che noi faremo. Traversetolo, Mamiano, Santa Maria, Langhirano, Capoponte, poi tutti a destra per Reno, un borgo sito sulle colline della riva destra della Parma. In realtà tutti è per modo di dire. Chuba e l’amico di Paolo Ospite ci abbandonano già sul ponte e girano per la Val Toccana. Eros ed Umberto rientrano alle prime difficolta, ossia una delle tante frane che troveremo lungo il tragitto e credo che anche loro abbiano girato per la Val Toccana, probabilmente recuperando il gruppo di Lello, Vanni, Daniele, Claudio, Iller Diego, Paolo Ospite che, come al solito, si sono inventati un corto personale. A loro, però, tutto è concesso in quanto tracciatori (dalle foto si nota anche un rendez-vous con Silvio, assente in mattinata, ma proveniente dall’inverso). Rimaniamo, così, in sei. Io, Giuliano, Enrico, Robbibonni, Carlo e Richi. Un gruppo affiatato con Robbibonni, Enrico e Giuli che ogni tanto allungano, senza sparire dalla visuale. La salita è lunghissima (più di dodici chilometri), dolce inizialmente con anche piccole discese, a scaloni dolpo Casola. Quattro gradoni, ti portano a quota ottocento e passa in pochi chilometri, il tutto in mezzo a prati e boschi e aromi di natura. A Tizzano sosta per esigenze fisiologiche, foto , rifocillamento e beveraggi, quindi discesone per il Boschetto e di nuovo Capoponte. Le strade, come ben sapete, in questo momento sono impraticabili. Dossi improvvisi e tagli da frana la fanno da padroni. E’ appunto in uno di questi che mi becco una pizzicata che si trasforma in foratura dopo un chilometro, proprio nel discesone del Boschetto. Non mi rimane altro che fermarmi e fare quello che fanno tutti gli altri quando forano, ossia sostituire la camera d’aria. Mi fanno compagnia Richi, rimasto attardato per salto di catena ed altro (lo risconterremo più avanti), RobbiBonni e Giuli addirittura ritornati indietro in salita. Da ammirare. Enri e Carlo, invece, mi aspetteranno più in basso. Siamo ancora a quarantacinque chilometri da casa e la cosa non mi rassicura, ma bisogna andare avanti. Così faremo, affrontando la mitica Val Toccana ed incontrando l’ennesima frana, questa, però, molto grossa. Si intravvedono ancora le tracce di alberi tolti dalla strada, oltre che il voluminoso movimenmto di terra presente.

Durante la discesa dai Boschi, Richi comincia a risentire di un noioso problema al movimento centrale. Quando non pedala un rumoroso calabrone sembra lo accompagni. I nostri consigli di continuare a fare movimenti pedalatori cadono nel vuoto, ma bene o male a Traversetolo, anche se un pò sparsi, ci avviciniamo. Siamo in pochi ma la velocità elevata ti consiglia sempre di guardare avanti ed è così che non ci accorgiamo che il buon Carlo non c’è più. La telefonata di localizzazione evidenzia la seconda foratura di giornata del gruppo (e poi dicono che il numero tredici porta fortuna). Rimane in sua attesa il compagno di sempre Enrico, mentre io, Robbibonni, Giuliano e Richi rientriamo in quel di Montecavolo, alternadoci nel condurre (Richi escluso, al quale avevamo dato il solo compito di continuare a pedalare). Degli altri nessuna traccia. Solo più tardi sapremo che hanno aggiunto una ciliegina al percorso. La Madonna della Battaglia.

Giornata splendida

Partecipanti 15 Ciclistica + 5 Ciclistica GF Perini + 4 Ospiti Totale 24

Km 103 4,03

Domenica 12.07.15

Relazione By Mario

Una successione di eventi mi ha portato all’ennesimo ritardo mattutino con mancato rendez-vous con il gruppo. Serata (nottata) lunga quella del sabato, ma non è stato quaesto il motivo principale del disguido, tant’è che alle sei e mezzo del mattino ero già in piedi per accudire alla genitrice. La ciambella, però, questa volta è non è venuta con il buco ed in piazza sono arrivato con otto, e dico otto, minuti di ritardo. Il tentativo di rincorsa (che sarebbe in ogni caso stato vano), è stato vanificato dall’occhiata che ho dato prima di Puianello alle borracce mancanti. Ovvio ritorno in sede per il recupero dei liquidi, con successiva ripartenza sulle strade della trentesima, con taglio abbondante del percorso. A Veggia su per Roteglia per attaccare la Bassa di Baiso, quindi ritorno a casa. In quel di Jano, un incrocio con Vanni, Daniele ed Illerr, mi ha fatto capire che non solo io ero in ritardo.

La relazione, perciò, sarà fatta, come al solito da chi la giornata l’ha vissuta.

Questa volta tocca ad Enrico ( anche lui pieno di citazioni).

Relazione by Enrico

 

Il poeta avrebbe titolato così la tappa di Serramazzoni di domenica 12 luglio:

Demain, dès l'aube, à l'heure où blanchit la campagne,
Je partirai.

Invece la maggioranza ha ricordato piuttosto il film Alba tragica, e gli occhi di diversi altri riflettevano ancora i boccali di birra della notte precedente….!

Ma né le feste, né gli impegnativi passi alpini, pare abbiamo tolto la voglia di pedalare, infatti mentre alcuni suggerivano una allegra pedalata domenicale, altri hanno interpretato con pedalata di ritmo allegro!!! Tanto allegro i dislivelli di Albinea sgranavano un po’ il gruppo.

Marco, Davide da Viano, altro ospite con folta chioma (con alcuni tratti di Caceres) di cui non ricordo il nome, conducevano; Eleonora, Salvatore, io, Michele e Marco Jr (figlio di Umberto), Paolo di Silvio, Umberto Dino e Silvio a seguire cercando di tenere compatto il gruppo, abbastanza folto vista l’ora e alcuni in vacanza tra mare e monti... Impresa riuscita con fatica e richiami, fino a Maranello.

All’inizio della lunga salita il gruppo davanti attacca subito con il solito passo allegro e devono aver riso da matti perché lo hanno tenuto fino alla fine in piazza a Serra. Eleonora, dopo aver promesso di stare con noi, infedele come tutte le belle donne, è stata anche con quelli davanti fino alla fontana per rifornimenti, abluzioni varie e foto di rito.

La discesa che fa alzare progressivamente la velocità da allegra andante a presto-prestissimo, provoca l’emozione più rischiosa della giornata:alla curva "Belletti" solita entrata lunga, imbarcata, Marco con posteriore alzato, percorsa contromano per almeno tre di noi. Per fortuna o per Sant’ Enrico che ha anticipato la sua presenza di 24 ore, strada sgombra in quel momento, ma non sarà da ripetere più…..

Dopo Roteglia, Sasà e Michele rientrano, con Silvio, Dino, Paolo, Davide, facciamo S. Valentino, Ele, Marco decidono di andare rinfrescarsi a Baiso.

Giornata molto calda ma non afosa, percorsi 123 km in 4h 40m 09s (da RE)

Scusate errori ed omissioni ma Silvio mi ha nominato inaspettatamente al rientro ad Albinea!!

I ciclisti presenti oggi: eleonora. Marco. Dino. Celso. Silvio. Michele. Salvatore. Enrico ospiti. Davide. Paolo. Umberto, figlio Marco. Amico di marco. Dopo di noi sono arrivati dal giro di baiso. Daniele. Vanni. Iller e loro hanno incrociato . Mario. Spero di non avere dimenticato nessuno. Ciao

Domenica 13.09.15

By Mario

La trentacinquesima è una super classica. San Polo, Vetto, Castelnuovo Monti, Casina, con l'allungamento in quel di San Giovanni ( lungo), oppure la dritta dal Bocco per il rientro.

Una volta si facevano i garini con i tempi. Meno di tre ore buono (si consideravano 82 chilometri Montecavolo- Montecavolo, in realtà il gps ne da ottanta), sopra normale, dalle due e trenta alle due e quarantacinque, professionisti. In realtà qualche furbata la potevi fare. Ora c'è Strava e li non puoi raccontare balle.

Hanno ragione coloro che non ne vogliono sentire parlare. E' subdola, Strava. E' un vortice. Ti trascina nella competizione.

In piazzetta sono presenti Lello, Michele, Salvatore, Enrico, Robbibonni, Marco, Omar, Silvio, Giuliano, Dino, Eleonora, Alberto, Andrea O, Iller, Celso, Bruno, Richi, e Paolone, assieme a Ettore ospite.

C'è anche Eros, pare in attesa del giovin Andrea (Menozzi, gran produttore di Trenta, nei suoi esami universitari), ma non ci seguirà. Probabilmente avrà fatto un po' di inverso , appunto con Andrea.

Si ci sono anche io. In realtà avevo declinato, per problemi fisici, ma la voglia di stare in gruppo mi ha spinto a partecipare.

Solita partenza sparata di Silvio, visto anche con qualche centinaia di metri di vantaggio, poi, dopo San Polo, complice un ammasso di scatenati ciclisti di Montecchio e Calerno, si ha una ulteriore, notevole accelerazione. Alberto, AndreaO, Michele, Salvatore, Ettore, Marco, Eleonora, Omar, Paolone ed Enrico, sono in bagarre. Io, Giuli, RobbiBonni, Dino li controlliamo a non troppa distanza, mentre Silvio, Iller, Lello, Celso, Richi e Bruno, impostano l'andatura da crociera. Con loro ci vedremo in fine giornata.

Starvi a descrivere il percorso è inutile. Ormai conosciamo anche le buche. Davanti, sono sicuro, se le sono date di santa ragione, mentre nel nostro gruppo (al quale si è aggiunto anche Paolone, dopo aver lasciato gli assatanati) ha regnato la tranquillità. Si fa per dire, perché in questa giornata (sempre grazie a Strava) ho avuto tempi di percorrenza mai visti prima. Immaginatevi cosa hanno fatto coloro che ci hanno costantemente distanziato. Soltanto lo sfruttamento delle soste altrui, ci ha consentito di rientrare insieme. Anche qualche leggera ma provvidenziale spinta di Alberto a chi tendeva a staccarsi (lascio a voi immaginare il personaggio) ha agevolato la situazione.

Detto che Paolone non so dove sia finito, che Silvio, Iller, Lello, Celso, Richi e Bruno hanno fatto il corto, anticipati da Dino, Eleonora ed Alberto, noi altri ( AndreaO, Michele, Salvatore, Ettore, Marco, Omar, Enrico, Io, Giuli e RobbiBonni) abbiamo optato per il lungo. Omar ha richiesto una andatura sostenuta (credevo scherzasse, ma così non è stato) ed è stato accontentato. Ne abbiamo fatto un po' le spese io e Giuli, ma alla fine ad Albinea siamo arrivati. La situazione meteorologica (acqua prevista per le dieci a Castenuovo, anche se questo non è avvenuto) ha consigliato a molti di rientrare velocemente verso casa, Giuli e Lello, che amano la compagnia, ci hanno accompagnato a Montecavolo. Hanno pagato questo loro buona azione con una doccia anticipata. Ne siamo dispiaciuti e li ringraziamo per il loro gesto.

Giornata con nubi e acqua in chiusura.

Partecipanti: 21Ciclistica + 1 ospite 22 totale km 89 3. 10

Domenica 14 Giugno "GRAN FONDO MATILDICA "

Relazione By Mario

Tanto tuonò che piovve. Così potremmo introdurre la splendida impresa di Eleonora. Il "tanto tuonò" è relativo ai piazzamenti al bordo del podio delle Gf Perini e Tre Laghi.

Il "piovve" (non un devastante nubifragio, ma una di quelle fresche pioggie ristoratrici in calde giornate estive) è riferito allo splendido argento di categoria nella Gran Fondo di casa, dove tutti vorrebbero arrivare al podio.

Ebbene sì, Eleonora è riuscita nell’impresa di centrare il prestigioso risultato, con tenacia, con allenamenti continui, con la collaborazione del suo trainer Alberto, ieri addirittura presente nonostante la sua febbre latente e con l’aiuto, la dove Alberto non poteva arrivare, di amici di giornata, che ad Eleonora mai mancano, sempre circondata come è da un alone di simpatia e per la sua disponibilità di sorriso verso gli altri. GRANDE ELEONORA.

L’apertura della Venticinquesima uscita della Ciclistica, non poteva che essere riservata alla nostra Star, ma alla Gran Fondo in tanti abbiamo partecipato.

Cominciamo dai quattro del lungo, Marco, Carlo, Giuli e Dino, che hanno sfidato il rischio acqua pur di affrontare Villa Minozzo e il giro della Pietra al contrario. Fortunatamente le nubi cupe che ad un certo punto in giro c’erano, si sono allargate verso il Modenese e loro non hanno corso rischi. Credo che siano stati spesso insieme, anche se i tempi finali mostrano due coppie separate, Marco e Carlo, seguiti da Giuli e Dino. A Carlo, unico senza la nostra bella tenuta, una pesante multa cadrà sulla testa.

Continuiamo con Robbi Bel, che è partito sparato con carica agonistica e sarà il miglior piazzato dei nostri nella Medio Fondo, con i giovani napoletani Miche e Sasà, che non si sono certamente risparmiati, tirandola il più possibile ma che mai vedranno"Capitan Belletti". C’è poi AndreaO, che ha un potenziale da panico, ma è inesperto nella gestione della giornata (la bici non è il nuoto). Ha sparato molto nella prima parte, ed ha pagato con crampi nella seconda, arrivando staccato rispetto ai napoletani. E qua termina il resoconto dei prof, anche perché Stefano Cavvo ha pensato bene di girare dopo Casina, lamentandosi delle gambe di legno (tutte?).

Per gli unni dei ristori e del buono pasto finale, invece, solita Gran Fondo (foratura di Silvio, a parte), ossia chiacchiere ilari in griglia, mappa identificativa dei punti di ristoro, abbuffata in tutti quelli possibili. In quello di Marola, personalmente, dopo minuti e minuti di sosta, mentre tutti mi passavano davanti, gli addetti mi hanno chiesto se volevo pernottare. Lello, sembre nello stesso ristoro, pare che invece di prendere una prugna dal piatto, abbia lasciato una prugna sul tavolo e preso il piatto in mano. Non sto a relazionarvi sul comportamento davanti ai cappelletti della Reggiana Gourmet e al piatto degli affettati, dico solo che gli addetti alle pulizie non hanno fatto fatica a portare via i vassoi.

I nomi dei colpevoli, però, bisogna farli: Lello, Mario, Celso, Daniele, Silvio, Richi ed il buon Diego, traviato dalla compagnia. Questo è l’altro pianeta della Ciclistica.

Per la verità, è stata una faticaccia per tutti. Mai un metro di strada piana che permettesse velocità. Salite, discese e poi salite ancora. Cavazzone interminabile, Regnano, San Giovanni e la Quercia noiosi. Intendiamoci, niente di trascendentale, due chilometri del Castello di Carpineti a parte (che diventano tre e passa, perché si comincia dal Cigarello), ma sempre salite. Anche il falsopiano che ci ha portato alla Gatta, con il vento contrario è diventato insopportabile. La Gatta è sempre la Gatta, quattro chilometri con il sole che ti scalda le spalle. La Felinese, passa quasi inosservata. Chi ha rotto più le scatole sono state le salite di Felina Amata prima e Marola dopo. Sei già con la testa al rientro anche se sai che c’è la Stella, per cui queste difficoltà impreviste ti logorano. La Stella, da tutti attesa come ultima difficoltà, per me comincia nella buca di Casina e finisce al controllo Chip, ossia quattro chilometri dopo. Non è, però, la salita finale, perché rimangono gli strappi da Banzola a Paderna. E per quelli al lumicino, garantisco,problemi ne sono nati. Da Vezzano ad Albinea, finalmente, alcuni chilometri pianeggianti, pagati con il pegno finale del "Tirabusoun".

Una citazione, infine, anche se piccola, per il resto della Ciclistica presente sulle strade della GF. Enrico, Robbibonni, mi hanno accompagnato per un bel tratto, Antonio Zappi si è fatto vedere per la prima stagionale, mentre Claudio ed il reporter Paolone, erano a metà Cavazzone a fotografarci o filmarci. Non so cosa abbiano fatto dopo. Due, invece, gli ospiti. Riccardo fratello di Robbi che ha girato con lui e Paolo di Silvio che lo ha accompagnato ovunque.

Giornata umida e calda

Partecipanti 17 Ciclistica GF + 6 Ciclistica sulle strade della GF + 2 Ospiti Totale 25

GRAN FONDO

1 MARCO GIUBERTONI 5:38:51

2 CARLO VERGNANI 5:38:51

3 GIULIANO MEDICI 5:51:42

4 DINO ZOBBI 5:51:43

MEDIO FONDO

1 ROBERTO BELLETTI 3:12:03

2 ELEONORA CALVI DI COENZO 3:17:54

3 MICHELANGELO FORMISANO 3:31:44

4 SALVATORE SORRENTINO 3:31:49

5 ANDREA ORI 3:36:04

6 MARIO BECCHETTI 4:11:46

7 RAFFAELE ZENO 4:44:20

8 SILVIO GOZZI 4:48:38

9 RICCARDO BONISOLI 4:50:01

10 DIEGO SOLIERI 4:50:02

11 DANIELE TAGLIAVINI 4:50:03

12 CELSO TIRELLI 4:50:03

 

 

 

 

 

Domenica 15.03.15

Le previsioni meteorologiche, a volte, possono sbagliare (anche se di ore in realtà) e conseguentemente fregare.

Ci si aspettava una mattinata domenicale con pioggia, per cui molti professionisti hanno deciso di anticipare il giro a lunga gittata il sabato. Così è stato per Giuli, Eleonora, Michele, Stefano, Salvatore, RobbiBel, Giorgio, Carlo, Dino, Marco, Silvio e non so chi altri...

Ovvio, questa mattina, giornata nuvolosa e ventosa ma esente da liquidi, vedere la piazza non piena come al solito.

Ci sono Eleonora Marco e Giuliano, ma tutti e tre risentiranno della fatica del giorno precedente. Degli altri nessuna nuova. Pare che ci sai stato chi ha detto" se..se me a gir.. galòn" (tale Stefano Cavazza).

C'è, udite udite, Eros, con il fido Umberto, ma la sua sarà una presenza di breve durata. Partirà in ritardo e girerà, dopo Cerezzola per Trinità.

Ci sono Alberto (che chiede il prossimo raduno di partenza nelle vicinanze di un bar; lui ha sempre bisogno di droga caffè, prima di partire), Enrico, Robbibonni, reggiani doc e c'è Lello, che di reggiano ha solo la residenza.

L'elenco è chiuso dai fondatori Vanni, Daniele ed Iller e dal secondo ospite, ed unico a seguirci nel percorso, Paolo.

Quando, dopo la partenza, Alberto si mette a condurre con andatura normale, nessuno protesta.

La cosa va bene a tutti.

Dopo lo strappo Pagoda, però, una frattura avviene.

Davanti Alberto, Enrico, Marco, Eleonora, Robbibonni ed io, dietro tutti gli altri.

A Vetto c'è un primo raggruppamento, ma sul percorso di giornata, che prevede la buca di Villa Berza, ci ritroviamo soltanto io, Alberto, Enrico, Marco, Robbibonni e Paolo.

Giuli ed Eleonora, anticiperanno Lello, Daniele, Vanni ed Iller nel giro di Castelnuovo Monti (un corto personale, insomma). Li ritroveremo, loro due soli, al bar a Casina.

La strada in discesa di Cagnola, che porta nella vallata del Maillo è brutta, ma il paesaggio è bellissimo. Un piccolo torrentello scorre in mezzo a boschi, purtroppo depauperati dall'intensa nevicata di febbraio e si getta nel Maillo a valle. Un borgo a sasso restaurato in maniera sopraffina, rende ancora più gradevole la visione.

Meno gradevole sarà la salita che porta a Villa Berza e all'incrocio con Roncroffio, punto di scolmo e punto più alto di giornata e ben cinque chilometri e mezzo dopo.

Tratti in doppia cifra c'è ne sono in abbondanza. Queste difficoltà non fermano Alberto, che l'attacca in velocità per migliorare il suo PR su Strava. Non contento, ritornerà sui suoi passi per venire incontro alle coppie formatasi, ossia Enrico e Robbibonni davanti, io e Marco appena dietro. Paolo arrancherà sui tornanti. Lo perderemo di vista, perché abbiamo notato, nel momento del raggruppamento, nubi scure che tentavano di concentrarsi, per cui unanime è stata la decisione di ripartire immediatamente per la base ed evitare complicazioni meteorologiche.

Il rientro è condotto a velocità costante dal solito Alberto. A nessuno viene voglia di sostituirlo al comando. A Casina recuperiamo i baristi Eleonora e Giuli (questa volta Alberto riesce a fare il pieno di caffè) e ci buttiamo nella discesa per Puianello. Non sarà una picchiata, ma una cosa normale. A Montecavolo alle undici e quarantacinque, arriveremo solo io, Marco (locali) ed i reggiani Alberto (per modo di dire reggiano, in quanto queriaghin) e Robbibonni. Gli altri hanno continuato per Rivalta sulla statale. Due chiacchiere e due foto, poi tutti a casa. Daniele, Vanni, Iller e Lello arriveranno poco dopo mezzogiorno, mentre un affaticato Paolo, riuscirà a farsi vedere, prima dello scioglimento generale.

Giornata teoricamente a rischio, nuvolosa (ma non troppo) e ventosa

Partecipanti: 12 ciclistica + 2 ospiti Totale 14 Totale km: 82,00 3ore 10 minuti

Domenica 17.05.15

Dopo due giorni di tempo burrascoso, un bel sole ci attende in questa uscita della Ciclistica. La ventesima per la precisione, praticamente siamo a metà della nostra attività.

Da un po' di tempo l'orario di partenza è mattiniero, ma questo non spaventa gli appassionati reggiani Alberto, Eleonora, Enrico, Michele, Salvatore, Lello, Omar e Giuli, che sono in piazza assieme a Celso, l'albinetano, Dino e AndreaM (oggi con noi per la prima stagionale) puianellesi e Marco, il salvaranese. Non vorrei dimenticare il nostro ospite (unico di giornata) e amico Aldo, pure lui proveniente da oltre frontiera, ossia da quel di Vezzano. Grandi. Vanno elogiati per l'attaccamento alla compagnia.

Noi locali (Daniele, Silvio, Iller, Bruno e Vanni, che ha addirittura esagerato, partendo in inverso), un po' di minuti li possiamo recuperare. Aggiungete, inoltre che il sottoscritto (ma anche Iller non scherza) è sempre l'ultimo ad arrivare e capirete chi si avvantaggia della situazione. D'altronde la Ciclistica è di Montecavolo e questo vorrà pure dire qualcosa.

Il giro odierno, si sviluppa sulle colline parmensi, fino ad arriavare alla famosa Pineta di Cozzano, che in realtà verrà toccata solo marginalmente.

Il gruppo fila unito per tutti i chilometri della piana, attraversando San Polo (notevole la rotonda finale, piena di ciclistici in posa per le foto di gruppo), Traversetolo, Bannone, Mamiano, Santa Maria. Alberto, ogni tanto spara qualche accelerata, ma non raccoglie adepti.

A Langhirano, e la cosa ha del clamoroso, siamo ancora tutti assieme. In realtà Bruno ci ha abbandonato motlo presto per impegni personali e Lello (dopo gli scatti su per Vignale per il suo PR stravesco) è già pronto per rientrare alla magione, lui per impegni culinari .

Se a Langhirano siamo ancora tutti insieme, appena dopo comincia lo sgranamento. Una tipica costa parmense, fatta a scaloni con tremendi drittoni, ci porta dalla periferia della cittadina, fino a Castrignano, un borgo in collina. Apparentemente sembra strada facile, in realtà le doppie cifre di pendenza, si sprecano. Silvio, Iller, Daniele e Celso sono dietro, io sono con Aldo, che mi aspetta giudicandomi (a ragione) particolarmente sofferente. Gli altri (Salvatore, Michele, Omar, Enrico, Carlo, Giuliano, Marco, Dino, il giovin Andrea Meno, Alberto ed Eleonora), sono davanti a vista, pure loro sgranati. Salvatore, in particolare, dirà che ci ha dato.

Il problema è che dopo non c’è discesa, ma altri mille e cinquecento metri di salita al dieci. Quelli che separano gli abitandi del borgo dalla chiesa, posta come tutte le chiese di una volta, la in alto, perchè te lo dovevi soffrire il perdono Divino. Adesso no, adesso è tutta un’altra cosa. Te lo puoi comperare.

L’aspetto positivo di questa salita, è che sei in mezzo al verde. Stupendo. La strada no, quella è vergognosa. Anche in discesa bisogna fare attenzione. Giuli ci abbandona, impegnato a portare Valentina (sua filgia) al Mapei Stadium (vedrà il solito Berardi asfaltare, per l’ennesima volta, il Milan), mentre noi dodici ( Carlo, Andrea, Michele, Salvatore, Enrico, Marco , Aldo, Omar, Dino, Alberto, Eleonora ed io) continuiamo per al vallata di Castrignao, Riano e, finalmente, Cozzano Pineta, dove ci riuniamo, assieme al bel gruppo della Ciclistica San Polese, forse quelli in posa per la foto alla rotatoria (ovviamente provenienti da un percorso più corto). Il rientro è una pacchia. Lungo discesone di Quinzano con Alberto leader (incrocio con Vanni in inverso), quindi fondovalle della Parma al contrario (rispetto alla mattianta) con locomotiva Marco in azione. Qualche scaramuccia nei brevi strappi che si incontrano (leggi scatti e contro scatti di Alberto ed Aldo), poi soltano macinatura di chilometri a media elevata.

Il risultato di tutto questo è che alle undici e trenta, dopo ottantanove chilometri, siamo in piazzetta della Piadina a Montecavolo. Mi chiedo perchè si debba partire così presto se poi si arriva abbondantemente prima di mezzogiorno.

In ogni caso oggi non c’è molta voglia di compagnia. Ci si scioglie alla svelta. Rimango io solo ad attendere Silvio Celso, Daniele, Iller e Vanni per scambiare, almeno con loro, due (o meglio quattro) chiacchere.

Giornata splendida.

Partecipanti: 19 ciclistica + 1 ospiti Totale 20 km: 89,00 3ore 30 minuti

 

 

 

Domenica 18.10.15


By Mario

 

La quarantesima della ciclistica capita proprio in una tipica giornata autunnale. D'altronde siamo nella stagione da un mese, per cui ha ragione di essere.

Un grigiume ed una umidità pazzeschi. Abbiamo come meta Baiso e Marola, fate voi.

Sono indeciso sul da farsi. Mia moglie mi prende per i fondelli con un sms del tipo "to start or not to start, this is the question". Non capisco perché me lo mandi in inglese, visto che io sono italiano ed ho come lingua madre il dialetto reggiano e lei è in Francia.

Ma andiamo oltre. Per favorire la decisione inforco gli occhiali ottimisti, quelli che anche in galleria ti fanno vedere il sole e parto per la piazza, ben vestito e convinto di non trovare nessuno, perché, intanto, qualche condensa forte si fa sentire. Non posso parlare di gocce, perché, come sapete, ritengo coglione chi parte con la pioggia.

Errore. C'è gente. In realtà molti sono i soliti MTB che godono in queste occasioni. E' il loro giorno tipo. Tra loro, ritornando ai suoi natali, c'è anche il nostro Dino, che però non considereremo partecipe di giornata. Ci sono, per noi, Silvio, Marco e Richi. Fa una comparsa Eros, ma ci accompagnerà fino a Puianello, per poi rientrare impaurito e infreddolito. C'è pure Celso, sbucato all'improvviso. "Ero al bar", dirà. Non so cosa abbia mangiato al bar, fatto sta che fino ad Albinea ci ha tirato il collo, per poi buttarsi verso il divano di casa.

Noi quattro, invece, abbiamo continuati imperterriti, accompagnati da ciclisti ospiti casuali, che, non so per quale motivo, rimanevano con noi solo pochi chilometri, per poi abbandonarci.

La pedemontana, Jano , Rondinara e la bassa di Viano, sono stati percorsi a buona andatura, con cavallo Marco che ogni tanto allunga per tener calda la muscolatura.

L'attacco della lunga salita che porta a Baiso da San Romano, ha inizio subito dopo il ponte sul Tresinaro. Un setto, otto con tratti al dodici, intervallato da lievissime discese. La giornata, apparentemente va verso il miglioramento. Scompare la nebbiolina e le strade sono quasi asciutte. Bello il passaggio in mezzo ai calanchi, prima di Casale. A Baiso, però, c'è la sorpresa. Una nube grigia comincia a rilasciare. La situazione non mi piace e decido di rientrare. Farò la dritta e la vallata del Tresinaro, quindi Viano, Jano e la Pedemontana. Marco, Silvio e Richi, invece, continuano sul percorso stabilito. Silvio e Richi, faranno il corto, mentre Marco, tutto solo, si beccherà Cà del Merlo e Marola per poi rientrare da Casina. " Una leggera pioggerella, ma niente di preoccupante" sarà il suo commento su Strava al rientro.

Va segnalata, nella giornata, anche la partecipazione in assolo qualche minuto dopo noi, di Carlo. Ha fatto il tratto comune fino a Viano, per poi affrontare, con UNA CITY BIKE, San Pietro. INSUPERABILE.

 

Giornata di autunno avanzato Partecipanti 7 Ciclistica km 73,00 tempo 3,02

 

 

 

Domenica 19.04.15

E’ così che vi voglio, ragazzi. In mancanza del relatore solito (la vecchiaia incombe e le giunture cigolano), un RobbiBonni pragmatico è pronto a sostituirlo. Pure Giuli, mi ha promesso alcune righe. Le pubblicheremo quando arriveranno...

Domenica 19.04.15 secondo RobbiBonni

All’apertura delle finestre di prima mattina, credo che il pensiero comune sia stato uno solo, "ma siamo in primavera o in autunno !?". In effetti, cielo grigio, umidità (dovuta alla forte pioggia della sera precedente) e rigida temperatura facevano pensare più a una tipica giornata invernale, che a una primaverile.

L’uscita in programma, prevedeva di salire a Sasso dalla fondovalle del Sella, precisamente dal bivio in località Fornace, quindi raggiungere Scurano, il Monte Fuso e da qui scendere a Lagrimone, per raggiungere di nuovo il paese di Scurano dopo aver girato intorno al Monte, con rientro dalla fondovalle dell’Enza.

Ritrovo alle ore 8.00 in piazza della piadina, una rapida occhiata ai presenti e agli assenti "illustri" (il tempo incerto e .. l’età che talvolta regala a "qualcuno" qualche acciacco .. !) e poi tutti a pedalare. Andatura da subito sostenuta grazie all’azione di Andrea (bello "fasciato" nella sua nuova divisa, a dire il vero un po’ troppo ottimista nell’indossare soli capi estivi!) che ci porterà in breve tempo a S.Polo prima, Traversetolo poi, quindi al bivio per Sasso, non senza aver prima percorso la fondovalle del Sella sempre di gran carriera.

Del gruppo di partenza fanno ora parte "capitan" Belletti, Omar, Giorgio, Eleonora, Robbibonni, Enrico, Marco, Andrea, Dino, Giuliano e Salvatore.

Svolta a destra e via, sulla prima asperità di giornata, la salita che porta a Sasso, una salita di circa 3 km, dalle pendenze decise, che si faranno sentire sulle gambe infreddolite dalla bassa temperatura. Pare non su quelle del "capitano", scattato sulle prime rampe e ritrovato in cima per la foto di rito, seguito da Omar Salvatore e Dino ("sono partito tardi sennò ti avrei preso" !) O forse proprio il non sentire le gambe dal freddo hanno spinto Robbi così forte !!??

Terminate le operazioni fotografiche, raggiungiamo così Scurano, dove ci attende la seconda difficoltà di giornata, l’ascesa al Monte Fuso, caratterizzata da un primo ripido tratto e una parte finale segnata da pendenze più dolci. Nota di servizio: Lello, ricordati che dal cartello indicante Monte Fuso ci sono ancora circa 3 km prima di arrivare al termine della salita !! Miticoooo !!

Una breve sosta in vetta, giusto il tempo di fare qualche foto, rifocillarsi e indossare la mantellina (temperatura di circa 6° !) e via verso Lagrimone, lungo una ripida discesa che ancora una volta metterà a dura prova gambe e mani dei componenti il gruppo, per raggiungere nuovamente il paese di Scurano e scendere poi sulla fondovalle dell’Enza, dalla quale, in "ordinata" fila, tra una tirata e uno scatto su uno strappetto e l’altro, arriviamo a Montecavolo in "leggero" anticipo rispetto alla tabella di marcia. ( ore 11.50 ! )

 

Domenica 19.07.15

Relazione By Mario

Il giorno degli eroi, questo potrebbe essere il titolo della Trentunesima della Ciclistica.

E’ la tappa che più mi piace. Non ci sono montagne, solo cavalcavia. Una lunga lievissima discesa all’andata, un lungo falsopiano al ritorno. E’ quella che più mi piace, dicevo, ma questa volta, per impegni mattutini domenicali, non partecipo. O meglio, mi sono lanciato in un tardo inverso per andare incontro ai veri eroi, quelli che alle sette e quindici, forse sette e trenta, sono partiti per affrontare il "TROFEO PADANO".

I loro nomi vanno scolpiti nella pietra, perchè è facile dire vado a fare il Week End Dolomitico, dove hai solo l’imbarazzo della scelta dei vari passi da affrontare. No, qua nella piana hai una noiosissima strada asfaltata da guardare e tre/quattro ore da pedalare senza un panorama (Po escluso), senza un albero e questo in giornate da quaranta gradi è un vero problema. Per questi motivi i nomi vanno scolpiti. MARCO, SILVIO, CELSO e PAOLONE. Io non mi ci metto, perchè i chilometri in inverso non sono stati tanti. Vi assicuro, però, che il caldo l’ho sentito notevolmente.

Rispetto allo scorso anno, comunque, un successo, visto che eravamo solo in due.

Di Silvio niente da dire, lui è sempre presente, eccezion fatta per le problematiche familiari (Milan compreso). Anche Celso non disdegna i percorsi pianeggianti, così come Paolone, anche se quest’anno è spesso assente. Stupisce il mitico Marco, professionista del mezzo che spazia dalle cime alpine alla piana senza batter ciglio. E’ lui il numero uno della Ciclistica.

Del loro giro poco posso dirvi, a meno che non sia Silvio a descriverlo. Probabilmente la tappa a Colorno sarà stata un classico. Li c’è una notevole fontana ed un bel piazzale ciotolato dove fermarsi. Altrettanto classico sarà stato lo sguardo alle passeggiatrici (statiche) di colore del lungo Enza lato parmense. So solo che quando li ho incrociati, appena dopo questo evento, i loro occhi erano ancora spalancati, come se avessero visto qualche cosa di speciale.

E gli altri? Hanno tutti preferito le colline o le montagne reggiane, modenesi o parmensi, sperando in un refrigierio da altitudine, dimenticandosi che quando è caldo lo è dappertutto e per tutti.

Mi permetto di dare un solo consiglio ai tracciatori. Eliminiamo il TROFEO PADANO dal calendario, sta diventando un percorso per intimi.....

Giornata africana

Partecipanti 4+1inv Totale 5 km 115 3.40.00

 

 

Domenica 20.09.15
Con un pò di ritardo al relazione domenicale
By Mario
La trentaseiesima della Ciclistica è evaporata.
La vecchia SS63 (Paderna, Sordiglio, Costaferrarta e la Stella, forse la strada più dura per arrivare a Casina), il Fondovalle di Carpineti, il municipio di Viano ed i Paulli, non hanno visto il grosso gruppo dedli altleti della Ciclistica.
Per forza, alle otto e quindici, orario di ritrovo in piazzetta, le strade erano completamente bagnate.
Le previsioni questo davano e sono state rispettate.
In reatà alcuni nostri adepti, attenti osservatori di METEO. IT, hanno anticipato il giro (non completamente) al sabato e parlo di Giuli, Savatore, Michele e RobbiBel. Altri, invece hanno aspettato un cambiamento la domenica stessa, cosa effettivamente avvenuta qualche ora più tardi e si sono lanciati, all’insaputa l’uno dell’altro (leggi Marco e Carlo) e forse a qualche centinaio di metri di distanza, lungo le strade ancora bagnate.
Anche Eleonora è uscita, apparentemente da sola, non lungo il percorso designato. Ho detto apparentemente da sola, perché lei trova sempre compagnia.
Pure il sottoscritto, una volta visto il miglioramento, ha infortcato la bici. Ho preferito, però, seguire il sereno, che veniva giusto giusto dalla piana e in quella direzione mi sono buttato.
E’ saltata la Trentaseiesima.

 

Domenica 21 Giugno

Le relazioni sono come le notizie, debbono essere fresche, ma non sempre c'è il tempo per stilarle. Questa settimana un po' il relatore si è perso.....

Relazione By Mario

Mia moglie mi ha guardato e mi ha chiesto "Cosa fai?". Erano le sei e mezzo di domenica mattina. Neanche quando vado a lavorare mi alzo a quell’ora. Tralascio il suo commento alla mia risposta, ma mi immagino gli stessi sguardi e commenti delle mogli o compagne dei reggiani, che forse hanno anche anticipato quest’orario.

In piazza, pronti per la lunga cavalcata di giornata ben quindici presenze (tredici della Ciclistica e due ospiti). La sedicesima la recupereremo a Traversetolo e sarà il buon Stefano (l’interista, tanto per capirci) che non poteva mancare nella sua tappa preferita. Schia. Pare l’abbia già fatta una decina di volte, quest'anno. E’ innamorato del luogo ed una sua foto in posizione di amplesso con la terra del posto, conferma questa affermazione.

Gli ospiti sono Paolo di Silvio e Riccardo, fratello di RobbiBonni, ormai attratto dalla nostra compagnia.

Dei nostri, oltre al già indicato Stefano, sono presenti Lello, Iller, Silvio, Enrico, Carlo, Eleonora, Alberto, Celso, Marco, Salvatore, Robbibonni, Antonio Zapp (alla sua vera prima lunga uscita), oltre al sottoscritto.

La lunga marcia di trasferimento è guidata da Silvio e Celso, con i soliti scatti di Alberto, Eleonora, Marco e Lello che, però, durano qualche pedalata per poi rientrare. A Santa Maria, Eleonora chiede una foto di gruppo prima della probabile scissione. Cosa che viene subito eseguita, come naturale quando la richiesta viene da una donna.

Langhirano viene salutato, così come Capoponte. E’ proprio dal ponte sulla Parma (già si sentiva una brezza di serie D) che comincia la lunga salita, una HC, che ci porterà a Tizzano prima e al passo Schia dopo, passando da Musiara Superiore . Sono, esattamente quattordici chilometri e mezzo con una pendenza media el 6%. Il problema è che in mezzo a Tizzano spiana per un bel chilometro e che dopo Tizzano, addirittura c’è una discesa, per cui fate voi. La prima parte non presenta grosse difficoltà. Un bel Monte Lusino, tanto per intenderci. La seconda, invece non finisce mai. Logica la sosta in quel di Tizzano, prima di affrontare Musiara. Rimangono staccati (per scelta) Lello, Celso, Iller e Antonio Zapp, mentre il resto è, e vi parrà strano, poco sparso. Non proprio insieme, ma neanche troppo staccati. Qualche minuto di attesa da parte dei prof, è logico, ma niente di più. In realtà da dietro io li ho sempre sentiti chiacchierare (un po meno su per Musiara), per cui c’è da pensare che proprio al limite non fossero.

Dal passo Schia (che sollievo la scolmata) a Schia si scende di qualche decina di metri (ovviamente di dislivello). C’è la famosa funivia che porta alle piste, che sembra un bus, più che una cabina, ma soprattutto c’è Stefano, arrivato qualche minuto prima, sdraiato in mezzo alla strada in modo improponibile. Effetto probabilmente dell’altitudine. Mi chiedo cosa succederà nel fine settimana Dolomitico, quando le altezze saranno raddoppiate.

Il ritorno è bellissimo. Non ci rimane che scendere e pure velocemente. A Lagrimone sosta birresca per alcuni (indovinate chi), poi rientro da Campora. Al quadrivio conciliabolo per la scelta del percorso. Corto o lungo?. Eleonora è peggio di Giuli, incontentabile al momento. Con il suo sguardo accattivante chiede Bazzano (il lungo). Questa volta, però, non c’è donna che tenga e, dannati della bici a parte ( Marco e Alberto), tutti gli altri la salutano, buttandosi nella Val Termina per il rientro da Traversetolo.

Dei tre niente vi racconterò, mentre di noi tutto posso dirvi. Alla guida della locomotiva, si alterneranno Paolo, il sottoscritto, Salvatore e Robbibonni. Forse una comparsata la farà anche Enrico. In ogni caso il rientro sarà veloce, anche perché Salvatore si scatenerà sulla salita dei Salami, per vendicarsi di affermazioni improprie a me sfuggite in occasioni precedenti.

Chiacchiere e foto di rito in una piazza inesistente perché trasformata in spiaggia riminese, con Lello, Iller e Antonio già rientrati da un corto inventato sul momento dal tracciatore ufficiale (Iller), quindi ultima sosta alla fontana delle bollicine.

Giornata splendida

Partecipanti 14 Ciclistica + 2 Ospiti Totale 16 km 112 4.35

Domenica 22.02.15

 

Questa volta, proprio non c’era via di uscita.

Le nefaste previsioni di Daniele (ovviamente non le sue, ma quelle indicate sul percorso postato su Facebook), si sono avverate. Già da sabato arriavvano da oltre Appennini cattive nuove. Se in Liguria il sabato piove, non c’è scampo per noi la domenica.

E’ saltata la quinta uscita.

In realtà il sabato un bel gruppo di seguaci delle previsioni, si sono ritrovati alle nove del mattino, per buttarsi sul tracciato domenicale. Silvio, Giuli, Enrico, Roberto Bonetti e non so chi altri hanno fatto l’intero percorso.

Il problema è che da noi non ci sono anticipi, anticipi degli anticipi o posticipi.

Quello che conta è ciò che si fa il giorno e l’ora indicata sul Vangelo dell Ciclistica.

Qualche eccezione è concessa, in modo specifico al povero Serguei, ma solo perché, mentre noi sudiamo sulle ruote, lui è la che sballotta decine e decine di forme di grana, per cui gli è concesso di partire più tardi da solo.

La giornata, però non è andata completamente persa. Tre nostri eroi, si sono cimentati in una Gran fondo di spessore, la GF di Laigueglia, che ha visto la partecipazione di quasi 3000 concorrenti, con 180 donne.

I nostri complimenti vanno ad Eleonora, tra l’altro autrice della splendida relazione sotto riportata, Marco e Alberto, non partecipante in classifica, ma guida di Eleonora.

A loro vanno i punti ed i chilometri della classifica inutile.

Eleo

Relazione di sabato 21 e domenica 22 febbraio by Eleonora Calvi - Granfondo Laigueglia 2015

Che dire, esperienze cosi ti segnano positivamente e lasciano un ricordo indelebile nel cuore e nella mente in tutti noi che abbiamo partecipato.

La partenza alle 8.30 del mattino è avvenuta in perfetto orario: ritrovo al casello dell'autostrada dove io, Marco e Alberto, accompagnati dai nostri familiari e da Giacomo (Jak) che ha partecipato inisieme a noi alla GF, abbiamo incontrato Alberto S., proveniente da Manerbio (BS) che ci ha fatto compagnia dall'inizio alla fine in questa avventura e ovviamente anche durante la gara!!

Diciamo che gli animi erano positivi al massimo ma il tempo di sicuro non lasciava sperare nulla di buono..... comunque partiamo....

Tempo circa due ore e mezza vediamo il mare e magicamente qualche raggio di sole che illumina il panorama e i nostri occhi..... continuiamo il viaggio....

Arrivati in hotel a Laigueglia non piove, scarichiamo i bagagli, incontriamo altri amici ciclisti che allogiano li e andiamo a pranzo perchè non sia mai che dei veri atleti restino senza carburante. Ci buttiamo in pizzeria dove pizza e birra hanno fatto da padroni e dove Riccardo e Alberto S. hanno avuto un battesimo a base di birra dalla simpatica cameriera novantenne!! dicono comunque che porti fortuna! .... Al pranzo segue la classica passeggiata sulla spiaggia e il ritiro dei pacchi gara!

Non vedendo piogghia, in vena ad un momento di follia abbiamo deciso di tornare in hotel per prepararci ad una sgambatina sciogligambe ma al momento della partenza sono usciti solo Alberto e Jak perchè, intanto, qualche goccia ha cominciato a farsi sentire.... quando sono tornati erano bagnati come pulcini..... ma di sicuro quei 30km hanno conciliato il sonno perchè non si sono più visti sino all'ora di cena.... Noi altri invece abbiamo ammazzato il tempo a suon di aperitivi!! che atleti!

Alla sera, poi, tavolata con tutti gli amici ritrovati e in lontanaza (ma non troppo) il rumore delle secchiate d'acque che venivano giu dal cielo..... ma noi eravamo sempre positivi....

Ore 6 del mattino: SVEGLIA!... Ore 7.00: COLAZIONE DEI CAMPIONI..... ma soprattutto IL SOLE! Era davvero il sole quello che stava sorgendo, accompagnato da Eolo che tirava a 50 km orari!! Paura!!

I nostri eroi comunque cominciano a pedalare verso le griglie di partenza.... io in seconda e Marco, Jak e Alberto un po più indietro... a venti minuti dalla partenza sembravamo tutti dei pupazzi di neve brinati dal freddo che c'era...

Ore 9: PARTENZA.... una mandria di ciclisti e cicliste (180 donne su un totale di 3000 iscritti) si catapultano lungo la strada ma per i primi 20km è tutto un effetto fisarmonica a causa della gran quantità di gente....

La gara continua ma purtroppo non riesco a vedere cosa fanno Alberto S., Marco e Jak perchè persi nella mandria di persone! Alberto M. invece si fa strada e una volta presa mi fa da gregario e apripista per tutto ilperrcorso... e per fortuna che c'era lui, altrimenti sarei ancora sul luogo in cui ho sfortunatmante bucato ad aspettare aiuto (le mie doti meccaniche sono pari a zero!).... devo anche dire che è riuscito ad infondermi coraggio perchè in discesa avevo un certo timore ma lui mi continuava a dire.... "Non è discesa... è pianura!!" .... un po ci ho creduto!... quindi un grazie particolare al mio gregario!!

Sull'ultima salita ero stremata, ma alla fine soddisfatta di aver finito... prima di me è arrivato Jak, Alberto e Alberto e alla fine Marco. Ad attenderci un sacco di persone e ovviamente le famiglie che speravano che il vento pazzesco non ci avesse spazzati via!

Abbiamo finito tutti felici e soddisfatti... e festeggiato la nostra meravigliosa performance con un bel pranzo a base di pesce, birra e una passeggiata sulla spiaggia....

Questo è quanto abbiamo vissuto questi due giorni, sperando attraverso questo resoconto di averlo fatto vivere un po anche a voi e credendo che la prossima volta possiamo essere ancora di più!!

Partecipanti: 5 ciclisti di cui 3 montecavolo e 2 ospiti. Partecipanti totali alla manifestazione: 3000

Accompagnatori: 4

Totale km: 102,00 - Dislivello 1.700 mt.

Ele

Domenica 22.03.15

 

Ragazzi la primavera è arrivata. Bene, penserete, temperatura mite, sole, uscite in libertà.

Ebbene nella prima domenica di primavera si ha proprio la situazione inversa. Freddo, pioggia e ..tutti in casa.

E’ saltata la nona della Ciclistica. Valestra da Roteglia e Levizzano, la faremo negli anni a venire.

So benissimo che così non sarà. I nostri prodi atleti, nei loro giri settimanali, troveranno il tempo per affrontarla, in solitudine o in gruppo. Ormai sono più i giorni in bici che quelli lavorativi, per cui questo percorso verrà certamente inserito nelle uscite intermedie.

Sabato, tanto per non smentirsi, almeno una decina di persone erano sulla bici, non soltanto sulle strade provinciali.

I fratelli Sorrentino hanno affrontato il nostrano Cavazzone in MTB, Dino, Carlo, Robbibonni, hanno cercato fortuna nel Parmense, mentre Eleonora, Marco e Alberto, si sono tuffati in Toscana, sulle colline del Chianti, in mezzo ai vigneti e alla terra rossa e lungo strade bianche. Barberino Val d’Elsa, Gaiole, Radda, Certaldo, San Gimignano sono stati attraversati dalla compagnia nei due giorni di week end. Io, invece, ho approfittato della visita parenti per affrontare le strade della Costa Azzurra. Non ho trovato, nel breve percorso, un tratto pari. Ovviamente non ho girato sulla costa. Metteteci, in più, che ho utilizzato una MTB, per cui capirete la fatica fatta.

Probabilmente altri, non sotto il controllo di Strava, mi sono sfuggiti, ma la loro presenza in sella alla bici o sui rulli è praticamente certa.

Per ritrovarci tutti insieme, speriamo nella prossima domenica di primavera, anche se qualche uccellino ha già parlato di previsioni autunnali.

 

Domenica 24.05.15

Nelle relazioni scorse, mi sono lamentato dell’orario di partenza troppo mattiniero. Ebbene oggi, c’è voluto tutto il tempo previsto. La tappa era di quelle toste, non per niente con la Cima Coppi, il mitico Ventasso; il dislivello notevole e piccoli incidenti di percorso (leggi forature), ci hanno attardato, pur rimanendo nel rispetto della tabella di marcia.

Cominciamo con un plauso ai tracciatori, che con arguzia, hanno fatto coincidere in calendario, la tappa del Ventasso con la finale di Coppa Italia. Come sapete il TARIFFARIO (vecchio termine utilizzato per i prezzi delle case chiusse) dei ciclisti tifosi di squadre di calcio, è il seguente: tifoso di Vincitrice Coppa Italia deve fare, nell’anno, Il VENTASSO, tifoso della squadra vincitrice del Campionato, deve fare, nell’anno, Il PASSO del CERRETO, tifoso della squadra vincitrice della CHAMPIONS, deve fare, nell’anno, PRADARENA.

I tifosi Juventini presenti, hanno pagato il pegno.

La giornata, fresca, ma soleggiata, ha visto alle liste, RICHI, STEFANO, ELEONORA, ALBERTO, ROBBIBONNI, DINO, GIORGIO, ENRICO, ROBERTOB, SALVATORE, DANIELE, ILLER, SILVIO, MARIO, MARCO, OMAR e l’ospite UMBERTO.

Giuli non era con noi, perchè impegnato nel Challenge Triathlon di Rimini ( Mitica 5C 1980), ma 3 ore e 20 di bici se le è sobbarcate.

Il nostro gruppo, invece è partito a spron battuto, nonostante si sapesse ciò che ci aspettava. Il buon Dino si è messo al comando e per ben venti, e dico venti, chilometri ha trainato tutto il gruppo. A controllarlo Silvio, che invece del suo solito brontolio per la velocità elevata, si incaricava di chiudere i buchi quando Dino esagerava. Soltanto in vicinanza di Vetto Alberto, Eleonora, Salvatore, Stefano, Robbibonni, RobbiBel, Enrico, Omar, Marco, Giorgio e l’ospite Umberto (che cio abbandonerà, appunto a Vetto), sostituiranno Dino. A Vetto (ma anche dopo), arrivo tra gli utimi, in pratica con Silvio e Richi. Richi si fermerà per aspettare Iller e Daniele, intanto staccatisi ( forse assieme arriveranno fino a Ramiseto, rientrando dal fondovalle). Silvio, Dino , Robbibonni ed Enrico continueranno, per affrontare Gottano, mentre noi altri tutti sostiamo alla fontana. La prima salitella (Vetto, anche se in realtà, io ne avevo già contate tre) è stata fatta, ma altro non è che l’aperitivo. Gottano mi vede pian piano isolato. La mia "stacco le comunicazioni" è un eufemismo. Rimanendo da solo, automaticamente non ho nessuno con cui parlare. Qualcuno, vedi Giorgio, mi aspetta, ma solo per sicurezza di percorso. Dopo Gottano c’è Gazzolo, caratteristico per la sua buca, dalla quale parte la lunga salita che ci porterà sul Ventasso. Undici chilometri al sette di media. Robetta per i prof (che infatti colgono tutte le occasioni per soffermarsi e che arrivano sempre prima di te), un piccolo calvario per gli umani. Cito due nomi a caso, il sottoscritto e Silvio. Notevoli i due chilometri di Montemiscoso, dopo Ramiseto (scatto portentoso di Belletti su tratti di pendenza al sedici), ma anche notevoli ed interminabili i quattro chilometri e passa che devi percorrere dopo Montemiscoso. Al nostro arrivo, nubi in quota e freddo. Un plauso ad Eleonora, anche se ormai per lei non esistono parole, in quanto già protagonista di prestazioni super. Dopo le foto di rito, comprese quelle per gli Juventini, RobbiBonni si attrezza con cartone per la discesa e così faranno altri. Enrico con il suo foulard davanti alla bocca sembra un tipico bandito del West. Un pallido sole compare, ma non è sufficiente per alzare la temperatura. I muscoli, in discesa si raffreddano. La tensione rimane alta, perché la strada non è prorpio perfetta. Passiamo dalla mitica curva GIULI (sapete che in ogni percorso qualche curva è stata, da noi della Ciclistica, comperata) ed arriviamo di nuovo a Ramiserto, dove Alberto, prof della Dunhill, si è già ristorato con caffè dalla Jole. Troviamo la sorpresa di Paolone, in scooter e dolce compagnia che ci immortala di nuovo, poi tutti in fila ci buttiamo nel discesone della vallata della Lonza, con Alberto ancora protagonista, assieme a Marco. La nostra idea è di fare un rientro a tutta da Vetto, sfruttando le nostre locomotive (Marco, Alberto, RobbiBel), ma non abbiamo fatto i conti con gli inconvenienti. Una foratura di Capitan Belletti, divide i gruppi. Il problema è che non è una semplice foratura, ma un taglio nel tubolare. Solo un miracoloso intervento di un Super Dino, con attak e nastro americano, risolve la situazione. La risolve a tempo, però. Infatti, dopo una buona attesa in quel di Vetto, nella discesa in gruppo successiva, ogni setto - otto chilometri ci si ferma per riprendere la pressione del pneumatico. In ogni caso, l’ultimo rattoppo di Ciano pare abbia prodotto effetti miracolosi. Nel tratto che va da Pontenovo a Montecavolo, infatti, miglioriamo tutti il nostro personale di Strava ed è anche Belletti, oltre che Marco e Alberto a condurre le danze.

Chiacchiere veloci, quindi rientro alle magioni. In realtà proprio così non sarà, perché Alberto ed Eleonora, in giornata supereranno i centocinquanta chilometri, per cui qualche altro strappo l’avranno pure fatto. Daniele, invece, con famiglia al completo in macchina, ci saluterà, probabilmete impegnato con Giorgia e Giacomo, suoi campioni cilcisti, entrambi mietitori di coppe e premi.

Giornata con sole , ma fresca.

Partecipanti:16 ciclistica +1 ciclistica al challenge +1 ospiti Totale180 km: 104,00 4 ore 30 minuti

 

 

 

Domenica 25.01.15

Elenco presenti. Ciclistica: il sottoscritto, Robbybel, Robbybonni, Richi, Eleonora, Iller, Stefano Cavvo, Bruno, Michi, Claudio, Paolone, Marco, Silvio, Giuliano, Alberto, Andrea O, Alle, Enrico, Giorgio, Salvatore, Daniele, Vanni, Celso, Lello, Dino. Ospiti: Aldo, Chuba, Riccardo Bonetti, Paolo di Silvio, Ugo Franceschi, Vincenzo, Salvatore di Vincenzo, Maurizio Aguzzoli, Massimo Tosi ed altri.

Già capirete dall'elenco che nell'aria c'era voglia di movimento. Prima di iniziare, però, è bene fare un piccolo passo indietro per ricordare i quattro partecipanti della Ciclistica al Giro delle Comari del Garda. Un appuntamento classico del mese di gennaio organizzato a scopo benefico, che prevede, appunto la circumnavigazione del lago e al quale hanno partecipato Eleonora, Alberto, Marco e Serguei.

E' pur vero che siamo agli inizi dell'anno, ma non se ne accorto nessuno. I boss (elenco lunghissimo

Robbybel, Robbybonni, Eleonora, Stefano Cavvo, Michi, Marco, Alberto, Enrico, Salvatore e Dino, Chuba, Aldo, Maurizio, Massimo, ma non sottovaluterei Bruno e Silvio), sono super allenati. Praticamente non c'è stato distacco tra la stagione 21014 e la 2015. Con queste premesse, ovvio che la giornata sarà intensa. Inizialmente è Lello a condurre, poi AndreaO, che col suo passo genera anche un po' di separazione gruppi. Un richiamo di Dino, sempre preciso, mi fa notare un errore nel percorso. Non abbiamo fatto Aiola. Nessun problema. Di li si deve passare e di li passeremo, anche se in modo improprio (contronatura, durebbe qualcuno). In ogni caso per essere sicuri, l'attraversiamo due volte allungando il percorso di qualche chilometro. Quelli rimasti un po' staccati (Richi, Iller, Bruno, Claudio, Silvio, Daniele, Vanni, Celso, Lello, Robbybonni e Riccado Bonetti), manco ci pensano a seguirci. Alcuni li raggiungeremo sui tornanti della Madonna della Battaglia, perché i tracciatori, già da oggi, hanno inserito questa salita locale. Il nostro gruppo, intanto attraversa Montecchio e Basilicagoiano, con Chuba, il sottoscritto, Eleonora, Alberto, Salvatore e RobertoBel, ed altri alternati al comando. Non siamo, però, ancora ben coordinati. Non c'è velocità costante. Si sparano dei trentotto, quaranta, per poi passare ai trentadue. Alberto più volte ha cercato di sistemare la situazione, ma solo nel falsopiano di Mamiano, con Salvatore al timone ci si stabilizza (in alto, in ogni caso). Bannone e Traversetolo, ci vedono in bagarre. Anche a Vignale c'è battaglia. Come sapete, da quest'anno, Daniele il tracciato lo ha scaricato anche su Strava, con la conseguenza che i malati di SEGMENTI, sanno benissimo dove debbono attaccare per fare i tempi. Infatti, ogni tanto, si vedono sparate apparentemente senza senso. A Traversetolo Cavvo ci abbandona. Nella tangenziale di San Polo, decido di rallentare, pensando alla Madonna. Gli altri no, continuano sul loro ritmo (Robbybel, Eleonora, Michi, Marco, Giuliano, Alberto, AndreaO, Enrico, Giorgio, Salvatore, Dino). Lungo la salita si sviluppa un lungo serpentone, che si ricompatta solo in cima, grazie all'attesa di chi è arrivato prima. Mi stupisce sempre di più Eleonora, che riesce a stare in gruppo alle alte velocità della piana e sta la davanti con i prof, in salita. E' una vera competitiva ( i suoi precedenti ad alto livello in atletica, ne sono una conferma). Raccogliamo Silvio e Lello, mentre Robbibonni, ci aspetta in cima (Daniele, Iller, Richi, Bruno, Celso, Alle in inverso e forse Claudio e Riccardo Bon, hanno fatto il corto, così come Paolone, Chuba, Aldo, Massimo e Maurizio. Questi quattro debbono essersele date di santa ragione, visto i tempi di percorrenza della tangenziale di Quattro Castella). Le foto di gruppo non mancano sul culmine. Il rientro da Bergonzano e Salvarano è traumatico. La discesa è bruttissima, ma a casa arriviamo tutti sani e salvi, con Lello che scatta nei tratti a favore di telecamera (notevole il suo tempo di discesa, assieme a quello di Ugo Franceschi) e con AndreaO che trascina tutti negli ultimi chilometri di giornata. Le chiacchiere all'arrivo, sono, come al solito, chiassose ed attraggono l'attenzione dei montecavolesi in passeggio.

Giornata nuvolosa al mattino, soleggiata a mezzogiorno.

Partecipanti 25 ciclistica + 10 ospiti 35 totale km 68 2.20

Sabato 25.04.15

Mi capita raramente di girare il sabato. Lavoro e famiglia, me lo impediscono.

Oggi è festa (e che festa, anche se non da tutti riconosciuta), per cui il percorso è segnato.

Rischio, però, l'assenza. Il ginocchio pare in miglioramento, ma un piede e la schiena sono in difficoltà. Si scoprirà il perché durante il giro.

Abbiamo delle novità. Un nuovo iscritto. Fabio di Albinea, porta e trentatre (lasciate stare i trentini che entrarono in Trento) il numero di componenti della squadra. Si è spaventato subito per gli orari. All'appuntamento stabilito (ore otto e quindici in quel di Albinea), non si è fatto trovare.

Oggi eravamo in pochi. Eleonora ed Albert, probabilmente sono in scarico per poter partecipare domani alle Tre Laghi, mentre la maggior parte dei reggiani si sarà spaventata per la nebbia. Ecco individuati i motivi dei miei acciacchi. Una umidità pazzesca avvolge la piana e non solo. In quel di Casalgrande, all'uscita della galleria, troviamo più buio che sotto.

Fortunatamente c'è l'ospite Chuba, che ben sfrutteremo nel ritorno.

Tra i prof, sono presenti Marco ("oggi c'è una andatura rilassata", gli scapperà durante l'andata), Enrico, Carlo e Giuli. Saranno loro, con Chuba, gli unici ad affrontare i Barighelli, mitica salita modenese, che dalla vallata del Pescarolo, porta sopra Prignano sulla Secchia. La retroguardia è composta da Vanni, Iller, Daniele, Bruno, Celso, Claudio e dal sottoscritto.

Fino a Sassuolo stiamo tutti in gruppo, con Vanni, Iller, Daniele al comando (solo Marco e Giuli, tentano un allungo per movimentare la mattinata, senza ottenere risultati). Appena girato per Prignano, però ecco il patatrac.

Una buca assassina, badate bene , una sola buca, è li ad attenderci. Vanni la centra con una ruota. Iller, addirittura con tutte e due. In un sol colpo tre forature su due bici, quasi il massimo. Inizia, così l'operazione di recupero. Si fa la conta delle camere d'aria a disposizione e delle bombolette. Una volta verificato che ne abbiamo più noi della CAAM, inizia il lavoro. Una vera e propria catena di montaggio, anche se dalle foto si vedono parecchie persone inoperose.

Vengono rilasciati i big che debbono affrontare i Barighelli, salita di 6 chilometri con pendenza costante, spesso in doppia. Ottengo, anche io, l'autorizzazione a fare il mio percorso personale ( Prignano da Castelvecchio), mentre Claudio, Vanni, Bruno, Celso, Daniele ed Iller, faranno un super corto, recuperando Alle in inverso.

Cosa sia successo sui Barighelli non lo so. So soltanto che a Prignano io sono arrivato proprio nel memento principe dei festeggiamenti, con la banda intonante Bella Ciao e dopo una breve attesa, sono stato raggiunto alla fontana, dai cinque prof.

Il resto è rientro. Il discesone che porta nella valle del Secchia , è stato fatto di corsa. Un occhio alla curva "Belletti", io e Giuli, l'abbiamo dato. Nel fondovalle, neanche troppo trafficato, ma con il vento contrario, è entrata in azione locomotiva Chuba. Uno spettacolo. A nessuno è passato per la testa di sostituirlo al comando. A Sant'Antonino Marco, Enri, Giuli e Carlo, hanno girato per Cà di Roggio (percorso lungo), mentre io mi sono fatto portare in carrozza da Chuba fino a Puianello (quaranta chilometri dietro motore). Gli ultimi due li ho fatti da solo. In piazza chiacchiere con Vanni, Claudio, Iller e Daniele, poi a casa, senza aspettare Marco e Paolone ( recuperato in inverso dai quattro del lungo). I tre reggiani, infatti, hanno girato per Rivalta.

Giornata nebbiosa e nuvolosa

Partecipanti 13 Ciclistica + 1 ospite 14 in totale

Percorso km 103,00 ore 4,00

Domenica 25.10.15

 

By Mario

La Ciclistica ormai la dovreste conoscere. E' un insieme di depravati che la domenica ingombra le strade delle provincie di Reggio, Parma e Modena, attirandosi tutti gli accidenti degli automobilisti.

Nella maggior parte degli adepti non c'è il tarlo della competizione, però, nell'anno, vi sono due giornate dove il "CRONOMETRO" dice la sua.

La prima è in occasione della GF Matildica. La gestione in questo caso è ufficiale. Chip e SDAM la fanno da padroni. Il risultato finale è indiscutibile, anche se c'è sempre chi lo contesta.

La seconda giornata, quella odierna, è la giornata della Cronoscalata di Macigno.

Cronoscalata di chiusura inventata dai fondatori (ne vanno orgogliosi). La Viano-Baiso, l'hanno copiata da noi, tanto per intenderci.

Noi, però, siamo la Ciclistica e qualche cosa di particolare deve pur esserci.

Tutte le Crono sono a partenza singola. La nostra no. Si parte a mucchio dalla scuole di Montecavolo, tanto l'arrivo a gruppo non sarà certamente. Il riscaldamento è comune ed in chiacchiere, pena la squalifica, fatta eccezione per i gestori della gara che, pure loro cronometrati, si avviano in anticipo sul percorso per essere sull'arrivo a prendere i tempi (lo start viene dato telefonicamente dalla piana). Tutto questo vi fa capire che vi possono essere delle imperfezioni, ma è il bello della nostra competizione. Tanto per dirne una, il record ufficiale (CLAUDIO) è ancora in discussione, perché pare appositamente taroccato con lo scopo di spingere i prof alla rincorsa disperata di un tempo impossibile...

Di scommesse non se ne parla, tanto il vincitore ha già un suo nome.

I tempi non verranno pubblicati, se non nel nostro sito ufficiale. Pure le foto le troverete sul sito. La premiazione all'arrivo non è certamente mancata. Un bel mazzo di fiori, ortiche dirà qualcuno, è stato raccolto nei prati vicini. Nessuna MISS, perché nessun ragazzo si è offerto per tale compito. Vi garantisco, però, che l'ilarità l'ha fatta da padrone, assieme alla fatica. Rimangono sempre tre bei chilometri di salita all'otto ed i primi quattro in falsopiano non vengono fatti al rallenty.

 

CLASSIFICA, non ufficiale, DEL TRATTO CRONOMETRATO "SCUOLE-SALVARANO-MANDAREIN-BEDOGNO-MACIGNO"

1-ROBERTOB 2-OMAR 3-SALVATORE 4-CARLO 5-MARCO 6-GIULI 7-MARIO 8-ENRICO 9-DINO 10-MICHELE 11-ROBBIBONNI -12 SILVIO -13 DANIELE, VANNI, ILLER (assistenti di gara). Direttore di gara non competitivo : CLAUDIO

Domenica 25.10.15

 

By Mario

La Ciclistica ormai la dovreste conoscere. E' un insieme di depravati che la domenica ingombra le strade delle provincie di Reggio, Parma e Modena, attirandosi tutti gli accidenti degli automobilisti.

Nella maggior parte degli adepti non c'è il tarlo della competizione, però, nell'anno, vi sono due giornate dove il "CRONOMETRO" dice la sua.

La prima è in occasione della GF Matildica. La gestione in questo caso è ufficiale. Chip e SDAM la fanno da padroni. Il risultato finale è indiscutibile, anche se c'è sempre chi lo contesta.

La seconda giornata, quella odierna, è la giornata della Cronoscalata di Macigno.

Cronoscalata di chiusura inventata dai fondatori (ne vanno orgogliosi). La Viano-Baiso, l'hanno copiata da noi, tanto per intenderci.

Noi, però, siamo la Ciclistica e qualche cosa di particolare deve pur esserci.

Tutte le Crono sono a partenza singola. La nostra no. Si parte a mucchio dalla scuole di Montecavolo, tanto l'arrivo a gruppo non sarà certamente. Il riscaldamento è comune ed in chiacchiere, pena la squalifica, fatta eccezione per i gestori della gara che, pure loro cronometrati, si avviano in anticipo sul percorso per essere sull'arrivo a prendere i tempi (lo start viene dato telefonicamente dalla piana). Tutto questo vi fa capire che vi possono essere delle imperfezioni, ma è il bello della nostra competizione. Tanto per dirne una, il record ufficiale (CLAUDIO) è ancora in discussione, perché pare appositamente taroccato con lo scopo di spingere i prof alla rincorsa disperata di un tempo impossibile...

Di scommesse non se ne parla, tanto il vincitore ha già un suo nome.

I tempi non verranno pubblicati, se non nel nostro sito ufficiale. Pure le foto le troverete sul sito. La premiazione all'arrivo non è certamente mancata. Un bel mazzo di fiori, ortiche dirà qualcuno, è stato raccolto nei prati vicini. Nessuna MISS, perché nessun ragazzo si è offerto per tale compito. Vi garantisco, però, che l'ilarità l'ha fatta da padrone, assieme alla fatica. Rimangono sempre tre bei chilometri di salita all'otto ed i primi quattro in falsopiano non vengono fatti al rallenty.

 

CLASSIFICA, non ufficiale, DEL TRATTO CRONOMETRATO "SCUOLE-SALVARANO-MANDAREIN-BEDOGNO-MACIGNO"

1-ROBERTOB 2-OMAR 3-SALVATORE 4-CARLO 5-MARCO 6-GIULI 7-MARIO 8-ENRICO 9-DINO 10-MICHELE 11-ROBBIBONNI -12 SILVIO -13 DANIELE, VANNI, ILLER (assistenti di gara). Direttore di gara non competitivo : CLAUDIO

Domenica 26.04.15

Cominciamo con l'ennesima perla della coppia Eleonora e Alberto, che ottimamente si sono comportati nella Gran Fondo tre Laghi in quel di Prevalle, dove sono stati toccati l'Iseo, il Valvestino ed il Garda su una distanza di 107 chilometri con dislivello importante.

La freccia fucsia, guidata da un Alberto in tenuta incognita, ha percorso la distanza in 3 ore e trentatre minuti (ritorna il trentatre), con una media superiore ai trenta orari, classificandosi Quarta di categoria e Settima assoluta nel gentil sesso.

Ormai ha fatto l'abitudine alle premiazioni, come si vede dalla naturalezza che traspare nelle foto.

Complimenti, come al solito, da parte di tutta l'equipe e complimenti anche al suo allenatore Alberto.

293 ELEONORA CALVI DI COENZO MONTECAVOLO D1 4 7 3:33:16

Noi stanziali, invece, ci siamo ritrovati in una mattinata soleggiata, ma fresca, pronti ad affrontare un percorso impegnativo, costellato da salite e discese, che prevede in ottantacinque chilometri, mille e seicento metri di dislivello. Un bello scherzo dei tracciatori l'aver piazzato questa botta dopo i Barighelli e Cà di Roggio di ieri.

La giornata, però, sarà caratterizzata da un sparpagliamento generale. Anche i tre ospiti ( Umberto, Enrico da Puianello e Chuba), non chiuderanno il giro, che sarà invece completato da Marco, Carlo, entrambi reduci dai Barighelli, Dino, Salvatore, Omar e RobbiBonni. Una vera impresa, considerando che dopo Pontone, Villa Prara, San Vitale, Valestra, Baiso, Municipio di Viano, hanno affrontato anche i Pavulli (comunque in mappa), contro ogni previsione delle malelingue ( io e Giuliano).

Posso immaginare che dalla bocca dei ragazzi, ogni tanto, sia partita qualche imprecazione diretta ai tracciatori, soprattutto, dopo ogni discesa posta alla fine di una salita. Sapete benissimo che quando si è in montagna o collina che sia, e si sta salendo, se trovi una discesa sono cavoli tuoi.

Non posso neanche raccontarvi molto di ciò che è successo dietro, nel gruppo di Silvio, Richi, Vanni, Daniele, Iller, Claudio, Paolone (fino al Bocco con i prof), Celso e gli ospiti (anche se in realtà Umberto per parecchio è stato nelle prime posizioni), perché, dopo la Vecchia non li ho più visti.

Ma non li ho più visti, perché io, Giuli, Enrico e Chuba, ce ne siamo ben guardati dall'affrontare il tour. Per motivi che non starò qua ad elencare, dovevamo essere tutti in rientro per le undici, per cui ci siamo inventati un bel corto (dopo aver lasciato gli eroi a Felina), che ci ha visti attraversare Carpineti (sosta tecnica al bar), per poi buttarci (Chuba escluso, purtroppo, che ha continuato per Baiso), nel fondovalle Tresinaro fino a Jano e sulla Pedemontana per il rientro a Montecavolo.

Non avendo la locomotiva, ci siamo dovuti sobbarcare a turno il comando. Vi garantisco, però, che qualche vagone lo abbiamo recuperato.

So per certo che il gruppo Silvio, Daniele, etc, dopo il ponte di Calcinara si è buttato nella discesa di Gatta e, probabilmente unici, hanno fatto la durissima Pontone Villa Prara da Costa di Iatica ( gli altri pare l'abbiano fatta da Saccaggio), per affrontare, successivamente, il Castello e rientrare da Pantano.

Da citare, a proposito di podii, anche Andrea Ori, che alterna bici a nuoto (sarebbe un ottimo triatleta) e che ha strappato un terzo nella cinquanta misti in una competizione a gara multiple nel Mantovano (più specialità nello stesso giorno) e, non si sa bene perché, anche un primo nella generale. Anche a lui vanno i complimenti della Ciclistica.

Giornata soleggiata e fresca

Partecipanti 19 (2 gf)Ciclistica + 3 ospiti 22 in totale

Percorso km 86 ore 3,50

Domenica 26.07.15

By Mario

Ormai non posso che fare l’introduzione. Il mio tempo a disposizione si sta sempre più restringendo, per cui non posso godere della compagnia del gruppo. Questa volta sono partito alla sette e trenta e, pur percorrendo le strade della Trentaduesima, ho ridotto notevolmente il chilometraggio. Ho fatto in tempo a vedere Lello e Antonio Zapp e da incrociare Iller, riuscendo a scambiare con loro qualche chiacchiera.

Il racconto di giornata sarà redatto, questa volta, da Robbi Bonni, uno di quelli del lungo.

By Robbibonni

Una mattina fresca e soleggiata è quella che ci ha accompagnati nell’uscita di domenica, lungo un percorso (ancora una volta sapientemente delineato dai tracciatori) che prevedeva di raggiungere Felina e La Gatta salendo da Casina, quindi le Fonti di Poiano, Sologno, Carnola, C.Monti con rientro ( ormai "classico" direi ) dalla fondovalle dell’Enza.

Il gruppo alla partenza era così composto: Marco, Salvatore, Robbibell, Eleonora, Dino, Alberto, Antonio Robbibonni, Ricky, Silvio, Carlo, Enrico, Giuliano Lello, Riccardo (Bonni’s brother) e Umberto.

Partenza di buon ritmo (ma dai !?), sono Alberto e Marco a condurre la comitiva sino in località La Bettola, dove si formeranno gruppetti vari che saliranno a Casina per una sosta alla fontana del paese. E qui un gradito incontro col "vecchio saggio" Bruno Reverberi, sempre disponibile per una chiacchiera e una battuta.

Così, ripartiamo alla volta di Felina prima, La Gatta poi, da dove ha inizio la seconda salita di giornata, quella che conduce a Sologno passando per le fonti di Poiano, una salita di circa 6 km, con una pendenza media del 6%, con un primo ripido tratto e su di un fondo stradale che in alcuni tratti ricorda più un sentiero adatto alla mountain bike che non alla bici da corsa. Il tutto però è ripagato da uno scenario che ben poco ha da invidiare (a parere di chi scrive) a montagne più blasonate. E soprattutto accompagnati nel nostro pedalare da una gradevole temperatura. Gruppo compatto e un’andatura più "controllata" hanno reso ancor più piacevole il momento, consentendo così anche lo scambio di battute!

Al bivio Giuly ci saluta dovendo rientrare causa impegni, mentre Lello e Antonio saliranno dalla fondovalle e che ritroveremo più tardi intenti a rinfrescarsi alla fontana di Carnola.

Raggiunto Sologno e sbrigata la "pratica" delle fotografie (a far da sfondo un monumento del nostro Appennino, la Pietra di Bismantova), scendiamo sulla fondovalle del Secchia per attaccare la terza asperità di giornata, quella che ci condurrà al paese di Carnola, una salita anch’essa di circa 6 km, con pendenze che si attestano intorno al 6.5%, che ha visto protagonista il Capitano nel tentativo di "fare il tempo" lungo il tratto cronometrato. Breve sosta alla fontana di Carnola, quindi ripartenza per Castelnuovo Monti e Vetto, senza tuttavia dimenticare lo strappo di Rosano (che in più di un’occasione ha mietuto vittime!).

Approfittando della giornata soleggiata e gradevole, qualcuno deciderà di fermarsi a Vetto (memore del fatto che il giorno precedente - da lì sino a Ciano – avesse preso acqua!), mentre i restanti prenderanno la via per la fondovalle, che percorreranno in compagnia di un antipatico quanto forte vento contrario.

 

Domenica 27.09.15

By Mario
Lo dico sempre. Le relazioni vanno fatto il giorno stesso dell’evento, perché si è ancora sotto l’effetto della storia. Non sempre, però, questo è possibile per cui ci si deve adattare.

Domenica scorsa qualcuno, con la scusa delle nubi e di una falsa pioggia, è rimasto a letto a festeggiare il successo del sabato sera. Mi riferisco ai tifosi napoletani Salvatore e Michele ai quali ultimamente sto diventando simpatico. L’altro napoletano Lello, sempre tifoso, ma annacquato, era presenta in piazza, assieme a Bruno, Omar e Dino, oltre all’ospite Umberto.

Una serie di messaggi infiniti via watsapp e sms ha portato anche il buon Giuliano all’appuntamento, dopo eser stato tentato dal rientro sotto coperta.

L’attesa dell’indeciso ha fatto slittare l’orario di partenza, ma quando non c’è Silvio, c’è più tolleranza.

Non è che Silvio fosse assente, anzi. Gli è stata concessa la possibilità di anticiparci sul percorso (assieme all’altro ospite Paolo) di un’abbondante mezz’ora per potere gestire nell’orario mediano, la visione della sua squadra. Lungo il percorso abbiamo recuperato Richi, partito come al solito in assolo da Reggio e incontrato in inverso Enrico, un’altro degli indecisi.

Discorso diverso, invece per Anrea Ori, che ha pensato bene di fare un pò di MTB, intruppandosi con gli assatanati di San Polo, nel raduno analogo e Alberto ed Eleonora, i nostri professionisti, impegnati nella gran fondo di Peschiera del Garda, dove la gazzella nostrana si è piazzata benissimo, non a podio, ma molto vicina (quinta di categoria e settiama in assoluto in una competizione a due sole categorie). Considerando che ha chiuso la GF di 100 chilometri ai trentaquattro all’ora, mi chiedo, quelle davanti cosa abbiano mangiato. I nostri complimenti per entrambi, ormai sono una routine.

Ma veniamo a noi. Il nostro percorso prevedeva la direzione parmense e fino a San Polo abbiamo avuto la compagnia di un leggero gocciolamento (umidità 100% ma non prorpio precipitazione).

Dopo Traversetolo e prima di Mulazzano, Richi è comparso all’orizzonte. Omar e Dino, unici prof di giornata, hanno allungato in salita, seguiti da Giuli, il sottoscritto e Richi. Gli altri, intanto avevano girato, chi a Travesetolo (leggi Umberto e Bruno) mentre Lello aveva optato per un personale, infiltrandosi in un numeroso gruppo di CICLISTE.

Il falsopiano dopo Laghirano è stato gestito da Giuli (dopo il ricompattamento), mentra la Val Toccana ci ha visti di nuovo sgranati, con Omar impegnato da un cùridor parmense che vanamente ha tentato di staccarlo.

Dopo l’incontro con Enri, la discesa delle quattro strade (foratura di Enri stesso) e la controsalita di Neviano, ci siamo buttati nella stupenda discesa di Provazzano che porta nel fondovalle Sella e di nuovo a Traversetolo, fregandocene di Guardasone (Silvio, stakanovista, invece lo ha fatto). Una lunga tirata interrotta solo dal semaforo in centro al paese. Gli ultimi quindici chilometri non sono stati proprio tranquilli. Omar aveva i minuti contati e noi lo abbiamo seguito secondo per secondo. Risultato. In piazza siamo arrivati con il solito anticipo sulla tabella, nonostante la partenza ritardata, ma soprattutto siamo arrivati stanchi, non a sufficienza, però, per sparare le ultime cazzate di giornata.

 

Giornata plumbea Partecipanti 8+1inv+1 mtb +2 gf perla Ciclistica + 2 ospiti totale 14

km 80,00 tempo 2.52

Domenica 28 Giugno

Relazione by Mario

Se quella di settiaman scorsa era in ritardo, figuriamoci quella di questa settimana.

La ventottesima della Ciclistica la possiamo considerare quella delle uscite personalizzate.

In piazzetta alle sette e quindici si ritrovano in dieci. Nove della Ciclistica (Giuli, Alberto, Marco, Dino, Iller, Silvio, Richi, Paolone ed Omar) ed un ospite, giovane new entry, innominato.

Saranno loro a percorrere le strade disegnate dai tracciatori che attraverseranno la provincia Reggiana e quella Parmense in quel di Vetto, Cereggio e Camporella prima e Vaestano, Selvanizza e Lagrimone poi.

Vi saranno sfumature di percorso. Il corto verrà fatto da Iller, Silvio, Rich e Dino, mentre il lungo vedrà Giuli, Marco, Omar, Alberto e l’ospite innominato. Paolone pare la compagnia l’abbia abbandonata in quel di Vetto. Tutto questo, però lo racconterà il relatore Giuliano, che, però, si è perso sul foglio.....

Dicevo la giornata delle uscite personalizzate.

Io, tanto per cominciare sono andato oltre confine, nel territorio una volta Italiano, ceduto ai Francesi nell’ottocento. Una sgambata nei sali scendi di Valbonne e nel lungo mare di Antibes.

RobbiBonni ha scelto Cà di Scatola per prepararsi alla trasferta Dolomitica.

Michele e Giorgio (anche se Strava mi indica Salvatore con Michele, ma così non mi pare sia) si sono beccati Monte Fuso.

Carlo si è inerpicato su per Baiso, mentre Antonio Zapp si è accontentato del Cavazzone.

Come al solito il botto di giornata non poteva che essere di Eleonora. Partita ad ora antelucana, si è diretta, anticipando la Ciclistica, prima verso Cereggio, quindi verso il Lagastrello, per poi buttarsi nella discesa di Aulla fino ad arrivare a Marina di Massa per tuffarsi nel Tirreno. Una pazza....

E badate che questi sono quelli sotto controllo Strava. Probabilmente altri, di nascosto, si sono sbizzarriti in percorsi personali per riposarsi dalle fatiche imposte dai percorsi della Ciclistica.

 

Domenica 29.03.15

Il cambio di orario, non ha fatto vittime.

Questa mattina tra ospiti e iscritti, cui siamo ritrovati in ventisette. Un bel gruppo che è stato unito fino a La Vecchia, punto di attacco delle interminabili salite giornaliere, perché, oggi, effettivamente sono state tante. Percorso corto e nervoso, direbbero in gergo tecnico, gli esperti.

Io preferisco paragonarlo ad un pasto.

L'antipasto è stato appunto il segmento La Vecchia- Bocco. Il primo piatto, la salita di Cà Mazzoni. Il secondo primo, la salita prima e dopo Giandeto. Il sorbetto (per digerire le prime due) altro non è stato che il muro del Pianto a Canicchia. Il primo secondo, la mitica Cigarello- Cà del Merlo. Il secondo secondo, La Stella (non affrontata da tutti, ma chi non l'ha fatta si è beccato San Giovanni e qualche chilometro in più di percorso). Dolce e caffè, Paderna da Banzola. Bevanda, ovviamente, l'acqua di fontana, Alberto escluso. Lui va a birra.

Discordanti, come al solito, gli altimetri Straveschi, ma credo che 1200 metri in 65 chilometri corrispondano a realtà e sono stati tanti.

Come dicevo non tutti hanno partecipato all'abbuffata. Omar, Giorgio e l'ospite Panascì, hanno girato per Casina dopo Ca Mazzoni e penso siano rientrati dalla statale.

Il gruppone di Silvio, Lello, Iller, Daniele, Vanni, Celso, Bruno, Claudio e Paolone, dopo sosta per sostituzione gomme in quel di Cà Mazzoni, ha optato per Casina, La Stella, Cerredolo dei Coppi, Bergonzano, Montecavolo, arrivando in piazzetta della piadina forse prima di tutti (non sono sicuro di Claudio e Paolone, veri e propri inventori di corti personali).

Il gruppo di affamati della bici, composto da Eleonora, Alberto, Dino (ma quanti chilometri fanno in una settimana, questi tre ?), Chuba (non so dove abbia tagliato), RobbiBel, Robbibonni, Salvatore, Enrico, Marco, Carlo, Giuliano, che comparse non sono e dal sottoscritto e da Richi, pensionati (in realtà solo Richi è pensionato, ma essendolo ormai da dieci anni, lo è anche per me), si è tuffato su tutte le portate del menù. Vanno segnalati anche altri due ospiti casuali, uno certamente dall'intonazione Suzzarese ed uno che si chiama Luca ( Strava ti dice anche quando ti fermi per bisogni fisiologici, figurati se non riesci a risalire ai nomi), che ci hanno accompagnati da Montecavolo a Casina.

Oltre la normalità sono andati i soliti, ossia Alberto con le sue foto fatte a tutti sulle salite più dure (non so come faccia poi a ripartire, anche se la sua risposta è stata lapalissiana, ossia "metto i piedi sui pedali") e gli scatti piazzati nei segmenti di suo interesse, Roberto Belletti, che si permette di togliere le meni dal manubrio nella salita dopo Giandeto, Salvatore ed Enrico che con tranquillità controllano tutti gli scatti, Dino che dice di voler fare il corto, poi te lo ritrovi a manetta su per la Stella, percorso del lungo, Carlo che dice di essere stanco, poi ti è sempre davanti, Robbibonni che macina frequenza senza limiti ed in salita lo vedi partire, poi non lo vedi più, Eleonora che sta con i maschietti senza fatica, Marco che pian, piano rientra nella figura di ciclista, quale era qualche anno fa. Normalità, invece, per Giuli, Richi ed il sottoscritto, ma per noi è già una impresa fare attendere poco il resto della truppa.

Un rientro sparso ed altre urgenze familiari, hanno cancellato la possibilità del rendez-vous finale. Sarà per un'altra volta.

Giornata splendida, leggermente frizzante

Partecipanti 23 Ciclistica + 4 Ospiti Totale 27 Km 65 3,03

 

Domenica 31.05.15

La domenica della "Due Fiumi", vede una discreta partecipazione della Ciclistica. Fabio, Elonora, Alberto, Salvatore, Michele, Marco e Roberto Bel, sono i nostri rappresentanti in questa giovane pseudo Gran Fondo. Il lungo percorso che tocca, appunto, il Secchia e l’Enza coinciderà, nel giro intorno alla Pietra con il percorso odierno previsto dai nostri tracciatori.

Noi che alla GF non partecipaimo, tra la piazza della piadina e Puianello, ci ritroviamo in tredici, ossia Richi, Iller, Silvio, Robbibonni, Omar, Dino, Giuli, Carlo, Enrico, Bruno, Celso, io e l’ospite Paolo.

Questa volta non è Dino a condurre per venti chilometri, ma lo farà RobbiBonni, che in frequenza, si porta al comando già in quel di Montecavolo e manterrà questa posizione fino a Casina. Non sarà, però, un serpentone, perché già prima di Vezzano si formeranno gruppetti. Io solo (tratto finale dei tornanti dalla Riserva del Re a Casina a parte), sarò con lui. Proprio in questi tornanti verrò superato da Omar ed Enrico. Alla fontana ci si ferma, come al solito, per il ricompattamento, che durerà fino a metà Quercia. Si formeranno due scaglioni. Il primo composto da sette unità (in realtà otto perchè a noi si aggiunge un conoscente di Claudio, che di lui ha pure chiesto lumi). Omar, Dino, Robbibonni, Giuli Carlo, Enrico ed il sottoscritto. Il secondo composto dagli altri. Silvio, Paolo, Iller, Richi, Celso e Bruno, che faranno il corto, rientrando a Montecavolo prima di noi tutti.

I personaggi che mi stanno intorno, sono tutti di spessore, visto i chilometri che macinano settimanalmente. Persino Giuli, una volta quasi alla mia portata, ora è inattaccabile. Oggi sarà l’ELEGIA dellultimo. Tale sarò su per la Quercia, sullo strappo anti Carabinieri all’uscita della Galleria del Seminario, su per la Croce, lungo gli strappi del giro della Pietra. A proposito della Pietra, notevole è l’affermazione di Dino, che ha detto "Se la Pietra potesse parlare direbbe- mo siv ancora che, ueter?-". Gli iscritti della Ciclistica pare abbiano eletto questo percorso, come ideale per l’allenamento. Oggi, in ogni caso, assieme a noi altre centinaia di ciclisti lo affronteranno. Spero che abbiano tutti fatto come il sottoscritto, che lo sguardo al panorama, qualche volta lo ha lanciato. Ed è sempre stupendo.

Ma ritorniamo a bolla. Non soltanto nelle salite sono ultimo. Anche le discese mi vedono nella posizione estrema. In fondo alla Croce, incontriamo AndreaO in inverso, ma non gli portiamo fortuna, perché appena dopo il nostro incrocio, forerà. Ovviamente questo l’ho appreso il giorno successivo. La nostra corsa, infatti, è continuata fino a Felina prima e a Carpineti poi (incrocio con Eleronora ed Alberto), per raggiungere il Cigarello dal quale attaccare i due chilometri al dieci di Casa del Merlo (provate ad immagianre chei arriverà in cima per ultimo). Dopo la discesa per Casina, c’è ancora una difficoltà da affrontare. La mitica Stella. Carlo attacca il motorino e spopola. All’incrocio che porta a Cerredolo dei Coppi, sono tutti in attesa. Quando arrivo, ascolto l’ulima perla di Dino "Oggi ci siamo fermati poco". Se lo dicono loro, figurarsi il sottoscritto, che alle soste sempre dopo di loro è arrivato.

Il rientro non è tutta pacchia. Sono presenti gli strappi di Barazzone, di Canossa e della Madonna della Battaglia. Non vi annoierò parlandovi della mia posizione. Vi dirò che a Borsea, mentre il gruppo sta aspettando l’ultimo, arriverà anche il nostro caro Massimo Bonna, che lo scorso anno ha ricevuto il premio societario "Ciclista a chilometri zero" e che percorrerà con noi più chilometri di quanti fatti, insieme, l’annata trascorsa.

Dopo Bergonzano, ci buttiamo nell’orrida discesa di Quattro Castella, con la cittadina impegnata nei preparativi per il Corteo Matildico, per poi percorrere gli ultimi cinque chilometri che ci separano da Montecavolo. Un sussulto d’orgoglio mi porta in testa al gruppo tirando fino alla rotatoria di Roncolo, ma un improvviso sintomo di crampo, mi riporta nella mia posizione naturale. L’ultima.

In piazza, come già detto, troviamo quelli del corto, Silvio, Paolo, Iller e Richi, in chiacchiere con un altro personaggio della storia della Ciclistica, il mitico Paolo Soncini, ancora con la tenuta OPEL BISI.

Giornata soleggiata

Partecipanti:12 ciclistica +1 inverso+ 7 ciclistica gf +1 ospite Totale 21 km: 100,00 4 ore

 

 

Domenica 19.07.15

By Silvio

Ore 7:15, in piazzetta siamo in 4: Marco, con la nuova bici Willer Zero 7, apositamente presa per i percorsi, lunghi e pianeggianti, Celso, preocupato per la lunghezza del percorso, e deve rientrare entro le 12:00, Paolone brillante come al solito ci fa notare i copertoni, con le tele di fuori, tutto normale. Oggi sono tranquillo, il percorso lo conosco solo io, ma per evitare brutte tirate, ho fatto gran parte del giro in testa, massimo 32 km/h, eccetto quando vanno davanti Marco o Paolone, il loro minimo sono 35 km/h. La mattinata è calda, ma a questa velocita e anche piacevole, poco traffico, poche chiacchere, l'unica voce che risalta e quella di Celso, che ci fa notare " ho !!!! siom bele a Viadana", " ho ragazz siom bele a Casalmaggiore", " sono due ore che siamo partiti e siamo gia a Colorno, va a finire che arrivo a casa troppo presto !!!!!!!! . Sosta davanti alla Reggia di Colorno, per la foto di rito e caffe, riffornimento di acqua e via. La velocita rimane costante anche verso casa, a parte la cima Coppi posta sull'alta velocita, con Celso, con i giri dei piedi alla Fromme, ci sorpassa tutti, e passa per primo al troffeo della montagna, di Casaltone. Dopo la via Emilia, Celso rimasto senz'acqua, procupato e tentato di chiedere informazioni sulla prossima fontana, a una di quelle ragazze molto abbronzate, e poco vestite, verso la Fratta, per fortuna l'incrocio col press, lo fa desistere, anche perche da li in poi delle donnine, non ce ne piu, mi dispiace per Mario, che avrebbe voluto arrivare sulla Via Emilia. Dopo la sosta alla fontana di Montecchio rimaniamo in 3, Marco e Mario, non si sono fermati, troveremo Marco ad attenderci in piazza, Mario a continuato per Scandiano. Orario di arrivo, ore 11:30, cosi anche Celso e contento. Percorsi km 115 alla media 29.5 km/h. Mi dispiace per la poca partecipazione, non sono d'accordo con Mario, va ripetuta tutti gli anni, e un ottimo giro, ci si diverte sia in montagna, come in pianura, basta aver voglia di VOGLIA DI STARE IN COMPAGNIA, se si e convinti di far parte ai profesionisti, e si deve fare allenamento tutti i giorni compresa la domenica, meglio iscriversi in un'altra squadra, più competitiva. Abbiamo degli ottimi tracciatori, che fanno dei giri eccezionali, tanto piu che molte squadre ne fanno uso, io faccio loro i complimenti, e li ringrazio per il tempo dedicato. Sarò sempre in piazzetta, pronto ad affrontare tutti i giri in programma, anche quelli per me quasi impossibili, vista la mole. Scusate lo sfogo.

RELAZIONE DEL 01/11/2015

Ed alla fine anche l’ultima di calendario venne.

La tradizione ultima dell’anno scorso, vorrebbe che il giro programmato, senza dislivelli, se non i vari cavalcavia incontrati, sia fatto a ranghi compatti con brindisino finale

NB x BRINDISINO da non intendersi piccolo abitante di Brindisi..(Garzanti)

L’intento di tutti i partecipanti, tracciatori compresi, era certamente questo, ma quando un popolo, una nazione..uhm forse sto esagerando..la CICLISTICA.. è senza il suo presidente qualcosa di imprevedibile accade sempre…

Veniamo ai fatti e misfatti; al canapo erano presenti oltre al sottoscritto Bruno, Celso, Iller, Silvio, Enrico, Daniele, Carlo, Omar, Robbi Bonni, Lello, Salvatore, Albert e la ns. amata Eleonessa.

Questo bel gruppo era altresì impreziosito dai "curidor" Chuba ed Aldo con 3 gregari del Bismantova di cui uno era il già noto Paolo…

Il buon Richi sarà "caricato" alla chiesa di Rivalta.

Gruppo compatto x buoni 20 km tirato dai soliti Chuba ed Albert con velocità media sostenuta ma pedalabile poi allo svincolo x Roncadella/Masone il giro prevedeva Roncadella e quindi noi si è preso x Masone, perché se non c’è il presidente a MASONE si fa CONFUSIONE…banale no!!!

Ma Masone copre un vasto territorio, ed allo svincolo successivo ben consci che per Prato non si doveva girare x Gavassa, ehhh..e noi abbiam preso x Gavassa..

Rapida inversione ad U per proseguire verso Prato e poi sbagliare nuovamente e ritrovarci là dove tutti sapevamo che non dovevamo passare…GAVASSA.. famosa solo x il ponte dove Pierin fa la cacca dura dura ed il dottor glie la misura..

Permettetemi però un’osservazione in queste stradine strette di campagna piatta e desolata

interrotta solo da profondi canali e qualche vecchio casolare effettivamente solo le nutrie (viste 2) riescono a ripopolarsi.

Se è vero che l’occhio vuole la sua parte, chi vive lì fa molta fatica a trombare ed aggiungo che chi passa di lì in bici sbaglia strada..là!!!

la colpa è stata dell’ambiente e non dei tracciatori o di chi era avanti a guidare il gruppo..

La storia ci dice che altri svincoli incontrammo ed altre strade sbagliate percorremmo per poi ricompattarci, quasi tutti, (alcuni hanno sclerato ed abbandonato) sullo stradone Rubiera/Salvaterra grazie alla tecnologia della telefonia mobile per un ritorno, ciascuno alla propria casa a ranghi… di come cazzo uno voleva…

La cosa che più mi ratttrista della giornata è che non siam riusciti a modificare quanto scrive il Garzanti ..ovvero: BRINDISINO, piccolo abitante di Brindisi…

A domenica 08/11/2015 la rivincita col Garzanti!!!

Per finire un grazie ai fondatori in primis x aver creato questa società, ai tracciatori che hanno cmq creato sempre degli ottimi giri (Iller però se il prox anno a Luglio metti un giro di 5 ore nella bassa di mettiamo la pompa tra i raggi J J J ) al presidente ed a tutti coloro che si sono adoperati e si stanno adoperando x la società. E proprio su alcune di quest’ultime persone chiedo che almeno uno diventi consigliere, al mio posto, in quanto se lo meritano ed Io dopo anni è giusto che mi dimetta.

Un saluto ed un grosso in bocca al lupo, a chi ci abbandonerà x altre società più competitive, forza ragazzi, di cuore!! Fategli vedere da dove venite!!

Ma un ringraziamento speciale spetta all’ultimo entrato nel gruppo, che a mio avviso si è dimostrato un grande, girando più di tutti in compagnia e senza mai selezionare la stessa.

Ha girato proprio x il gusto di girare in bici e di stare in compagnia indipendentemente dalle persone che potevano esserci o meno, in pratica un vero signore, meglio ancora un grosso signore, direi un Sultano…il Sultano di Salvarano..grande e grazie Marco

Relazione del 28/06/2015 by Giuly

…e finalmente eccola, la ns. tanta agognata relazione, "puntualmente" (dopo 8gg!!) è arrivata…

Mi scuso, ma impegni di lavoro, sommato ai preparativi x il WE dolomitico, mi hanno fatto arrivare lungo; anche se, chi mi conosce bene, sà che la puntualità non è certamente la mia arma migliore.

Ma veniamo ai fatti, all’appuntamento in piazzetta alle 7,15 (che sonno) siamo in pochi ma.. buoni..

Vuoi per impegni familiari, per gite al mare ma anche x allenamenti differenziati in vista appunto del WE dolomitico molti hanno dato a buca; ma visto che da sempre bisogna parlar dei presenti e non degli assenti, i primi, rigorosamente in ordine anagrafico sono: Silvio, Iller, Dino, Paolone, Io, Marco, Omar, Albert e l’ospite Davide da Viano, una giovane promessa, probabilmente già traviato dal mito " dove c’è potenza c’è Montecavolo" e dal fascino della Ciclistica e della sua Eleonessa anche se non presente; Richi invece salirà a bordo all’altezza del Pagoda.

Il giro programmato prevedeva Vetto, Cereggio, discesa sull’Enza da Tabiano x quelli del corto e da Camporella x quelli del lungo, Selvanizza, Lagrimone, 4 strade, fondovalle Sella, Traversatolo e Montecavolo.

L’inedito x molti di noi, me compreso, era la discesa da Camporella x poi salire a Vaestano.

Da notare un tocco di Vintage da parte del ns. Paolone, con la vecchia tenuta della ciclistica e tanto di fili d’erba nei rapporto del cambio della sua bici…

Si narra di spose a spasso col cane che abbiano avuto/voluto provare l’ebrezza di montare sulla "canna" x un giro in…Camporella..

Dovrò scoprire perché anche mia moglie spesso dice di portare a fare un giro Rolly quando x 24 anni e passa di matrimonio del cane si è sempre fatto senza…mistero!!!

Tornando al ns. giro: partenza e quando c’è Albert non può che non essere perlomeno "allegra" poi con Marco, Paolone col testoterone (la giusta rima) e la giovane promessa a far da scudieri lo è stato ancor di più…ma nonostante ciò fino a Ciano il gruppo è rimasto compatto.

Alla prima asperità del Pagoda si son formati 3 gruppetti, il 1° coi sopraccitati, il 2° con me, Dino e Richi tirati da Omar; a chiudere Silvio ed Iller.

Ricompattamento generale a Vetto dove Paolone rientra per impegni di...testoterone.. mentre tutti gli altri su da Cereggio, ognuno del proprio passo; una volta su Io, Omar, Albert, Marco e Davide optiamo x il lungo, gli altri x il corto.

Discesa con sosta alla fontana nel centro storico di Camporella, 4/5 case in tutto..però belle..discesa fino al ponte sull’Enza e poi su a Vaestano 2 km al 7,5 % su una strada con varie "rotture" dovute a frane e poi discesa fino a Selvanizza il tutto sempre in un contesto paesaggistico decisamente bello.

Salita fino a Lagrimone dove ci ricompattiamo con quelli del corto, immancabile sosta con birra x Albert e Marco e poi su e giù a tutta fino alle 4 strade.

Qua optiamo, noi del lungo + Dino, per una extra salita salendo a Neviano mentre gli altri x il percorso std.; discesa da Neviano in perfetto stile Valentino Rossi/Marc Marquez ed a tutta fino a S. Polo dove qua Marco ed Albert danno un ultimo strappo lasciandoci indietro.

Arrivo in piazzetta a Montecavolo felici e stanchi…molto stanchi.. prima delle 12 con una media prossima ai 27 Km orari ed una T° di 33°C.. (per me da Rivalta 122 Km ai 26,1) ..dopo qualche min anche quelli del corto ci raggiungono, 2 chiacchiere, sosta alla fontana del sindaco ed appuntamento x tutti al WE dolomitico x chi vi parteciperà e per chi ne leggerà le gesta!!!!

Relazione tappa del 19/04/2015 by Giuliano

Al ritrovo alla piazzetta "piadina" ci troviamo in un gruppo leggermente + scarso del solito; probabilmente complice il tempo decisamente uggioso e con temperatura al di sotto della media stagionale.

Ma anche a causa del ginocchio dolorante del presidente, che come buona parte delle persone "diversamente giovani", sono meteoropatici e risentono dei postumi di gioventù .

Si narra che fosse soprannominato il "Bettega" di Salvarano e come tale spesso si scontrasse con stopper (allora non usava il difensore centrale) che non usavano certamente il fioretto …

Un po come i Chiellini dei gg ns. (anche ieri sera ve lo hanno graziato…)

Pure Silvio mancava, lui però per problemi famigliari che gli auguriamo di risolvere al meglio nel più breve tempo possibile ed ho saputo anche di un lutto famigliare x Iller…condoglianze a lui da parte di tutti..

Nonostante ciò, del gruppo fan parte, oltre al sottoscritto ed a quelli già citati da Robby Bonny, anche Daniele, Richi, il ns. generale Eros col fido attendente Umberto.

Per quest’ultimi 2, la rotonda di Traversatolo li vede già svoltare x altre campagne di battaglia…

Ed è subito dopo che ci accorgiamo che là davanti, a tirare, sotto le mentite spoglie di Andrea Ori abbiamo Fabian Cancellara  

A me risultava infortunato.. che si stia preparando x la classica delle Ardenne, la Liegi-Bastogne-Liegi di domenica prossima?

Per darvi un idea della sua potenza siamo arrivati al bivio x Neviano con la media dei 28,00 creando la 1ª selezione a spese di Daniele, Richi e Lello.

Un breve richiamo del capitano pro-tempore Dino ci permetterà però di arrivare "in scioltezza" all’attacco della salita Fornace-Sasso ai 27!!!!

Le due salite son già state ben relazionate dal Bonny e lo ringrazio x aver omesso di specificare colui che invece è arrivato x ultimo su entrambe…

La discesa da Monte Fuso fino alla "buca" sotto Lagrimone è caratterizzata dalla presenza di freddo intenso, tanto da causare a coloro che avevano i guantini estivi i famosi "…martlein in ti dii.."

X gli amici partenopei, è quando le dita (.. in ti dii..) pulsano/battono (..martlein) dal freddo.

La discesa dal Lago al fondovalle Sella, pur sempre caratterizzata dal freddo, anche se meno intenso visto la minore altitudine, è soprattutto ricordata come uno dei punti dove tutti noi raggiungiamo velocità da record..

Da quel ho visto sul mio Polar e che sicuramente Strava con tutti i suoi "Straviani" potranno confermare, abbiamo superato i 75 km/h.  

Da Ponte Vetto fino a Quattro Castella la velocità è sempre sostenuta con vari cambi gestiti sempre dal capitano pro-tempore Dino, facendo lavorare soprattutto Marco e Bonny.

A Quattro Castella, sulla vecchia via che porta a Roncolo, Andrea "Cancellara" e non "Fabian" Ori (quest’ultimo sembra abbia origini Rom ) cerca di fare un’ultima selezione prima dell’arrivo.

Ma qua avviene ciò che Silvio, purtroppo per lui con scarsi risultati, più volte ha cercato di fare con coloro che cercavano gloria.. il RUGGITO della ELEONESSA.

Uno di quei cazziettoni che neanche alla moglie riesce col il marito quando la fa fuori dal water sulla tavoletta.. risultato MIRACOLOSO.. andatura calata del 30% istantaneamente…

Omar, si è pure chiesto, come mai alla Eleonora, al 1° colpo (carino parlare di colpi con una Sig.a ) sia riuscito ciò che Silvio ha provato, con scarsi risultati, in questi anni.

Cosa avrà in + questa ragazza ??? O forse in meno??? Mah???

Per me è una vera ELEONESSA

 

Il mio giro da Rivalta è stato di 105 km alla media di 25,4 km/h con 1260 mt di dislivello. Va mo là!!!

Relazione WE Dolomitico 04-05/07/2015

Le buone abitudini non di devono mai perdere, così anche quest’anno, un ancor più folto gruppo di ciclosuonati si è cimentato nel ormai famoso Tour Dolomitico Montecavolese.

Tale Tour, ancora non è presente nel calendario UCI WORLD TOUR, ma di questo passo, fra qualche anno, sponsor ed atleti s’azzufferanno pur di parteciparvi!!!

E noi, come sempre saremo lì, lì nel mezzo…no questa era un’altra relazione..

Già vi vedo, anziché sofferenti su per le salite, nei vari nuovi ruoli.

Chi se non Omar responsabile di tutta l’organizzazione…

Belletti direttore corsa col mezzo busto fuori dall’ammiraglia a dirigere la gara…

Giorgio responsabile della polizia stradale ed in moto..

Lello e Peppone alla security, voglio vedere chi avrà il coraggio di sfidare un mastino ed un orso vesuviano..

Al controllo antidoping,.. facile… il Cavvo, PS la roba che sequestrerai non è da provare!!!

Carlo per l’organizzazione alberghiera con i vari enti turistici..

Dino responsabile apertura/chiusura strade al passaggio degli atleti…tra Garmin, Tom Tom e navigatori vari, nel dubbio chiuderà tutte le strade col lo stesso nome sparse x l’Italia…

Enri alla sicurezza manto stradale,..conosciamo un certo Del Rio che potrebbe aiutarti…

Marco gestirà le varie Miss che si avvicenderanno alle varie premiazioni di tappa…e non solo!!!

Serguei addetto alla stampa estera e public relation coi team manager delle varie squadre..

Albert commentatore tecnico di tappa ed opinionista..sopratutto sulle taglie del seno delle Miss..

Michele da buona Aquila Vesuviana per le riprese..dall’elicottero..

Salvatore come cameram che saprà cogliere quegli attimi fuggenti di ciascun atleta in gara che solo la velocità di un ermellino vesuviano può avere…

In fine Io dove intratterrò i telespettatori a spiegare le bellezze paesaggistiche dei vari luoghi attraversati; già vedo la gente dire: …can che du maroun cal fa gnir li lò… fas veder dla figa, mia di sass…

Questo ovviamente è il futuro, ma per il famoso detto " fatti e non pugnette" leggerete qui di seguito, le gesta, che le persone sopra son stati capaci di fare in questo WE nonostante temperature africane, per la cronaca sabato 04/07 36/37 °C a Malga Ciapela e 33° su al Fedaia, tutta la salita senza un cazzo d’ombra..Zio.. e domenica invece 38/39° C a metà Costalunga e 33°C su al passo!!!

Cmq il sabato abbiamo percorso 89,5 Km con 2117 mt di dislivello scalando in sequenza il S. Pellegrino da Moena 12 Km al 7 % ed il Fedaia da Malga Ciapela, da paura gli ultimi 4 km con media al 12%!!

Per salire su siam passati dai serrai di Sottoguda; paesaggio da mozzafiato però a pagamento; 2,00 € ben spesi x chi è riuscito ad osservarli.. personalmente guardavo solo la mia ruota davanti, se avessi guardato la strada, con quella pendenza che si ritrova e quella che ancor mi aspettava, la mia bici nuova avrebbe rischiato parecchio…

Domenica 70,6 km x 2082 mt di dislivello, con la sequenza del Passo Lavazè da Tesero, 10 km con una media del 7% peccato però che anche qui gli ultimi 3,5 km la pendenza non scenda mai al di sotto del 11% e quindi la media sia ancor maggiore..

Tale fatica però poi ripagata dalla discesa mozzafiato fino a Ponte Nova dove più o meno tutti abbiam superato gli 80 km/h ed Albert i 95 Km/h!!!..ah dimenticavo.. su al passo c’è chi è riuscito a farsi baciare da una bellissima….vacca a quattro zampe…non dirò il nome, come aiutino vi dirò che vien dalla Russia..son aperte le scommesse…

Dopo il bacio hard e la discesa a Ponte Nova, su x il Costalunga, 14 km con 850 mt di dislivello passando per il lago di Carezza, uno spettacolo, colori indescrivibili, la vera cartolina dei laghi alpini…

Da ricordare inoltre che il venerdì Michele, Omar, Roberto, Marco, Stefano, Salvatore e Giorgio avevan "scaldato" le gambe sotto la pioggia ed al freddo facendo il Pordoi con 47 Km e 955 mt di dislivello…Serguei invece anziché "scaldarle al freddo" come gli altri ha pensato bene di cuocersele facendo lo Stelvio da Prato, il Foscagno x Livigno e rientrare dal S. Gallo…~ 150 km e 4000 mt di dislivello…però il giorno dopo, sabato 04/07/15 sarà una data che probabilmente ricorderà per un po…

Due paroline le spenderei anche per tutti quelli che, quest’anno, per la 1ª volta ha fatto parte del gruppo; non che quelli "vecchi" non le meritino, ma di loro/noi in passato s’è già parlato e quest’anno confermato.. che 3 rime..

Partiamo da Peppone, l’orso vesuviano, distinguibile dagli altri orsi per il color degli occhi come il mare del golfo di Napoli, è la new entry della Ciclistica, dopo fugaci apparizioni, ha seguito il suo istinto vesuviano, dimostrando, manco ce ne fosse bisogno, la validità sulla mia teoria vesuviana.. caparbio sul S. Pellegrino, indomito sul Fedaia e tenace la domenica sul Pordoi…benvenuto!!!

Giorgio, l’altro vesuviano tra i nuovi, fratello del più noto ermellino, ha anche lui dimostrato che "buona razza non mente" tenendo alto l’onore dei Sorrentino da Ercolano ma ha soprattutto dimostrato attaccamento alle origini, attendendo sul Fedaia l’arrivo del fratello andato in soccorso psicologico all’amico Peppone con cmq sempre ala fianco il fido mastino Lello..

Un selfie al passo Fedaia, che rimarrà nella bacheca della ciclistica per i posteri, ha immortalato il tutto. A loro 4 e all’aquila che nel frattempo era planata a valle un sincero: Benvenuti al Nord!!!!

Serguei, lo Zar di Rubbianino, sempre puntuale al mattino ..e dai con la rima.. decisamente meno il sabato sera…la vera essenza dello striscione, Ciclistica Montecavolo the power on the road, capace di prestazioni al limite, che però, come tutti gli uomini del Nord Europa, è specialista nella tecnica del "passo" alternato; agile e leggero sul Lavazè e Costalunga, pesante ed inchiodato sul S. Pellegrino e Fedaia.

Carlo, lo sparviero di Reggio Emilia, come tutti gli uccelli rapaci, volteggia sulla preda per poi planarci sopra silenziosamente.. e così ha fatto.

Le prime salite di sabato e domenica nelle retrovie, poi le successive, quelle più dure, partendo sempre da dietro, con 2 colpi di pedale raggiungeva quello davanti a lui, 2 chiacchiere, puntava l’altro davanti e con altri 2 colpi di pedale lo raggiungeva, altre 2 chiacchiere e così via ci ha uccellati tutti o quasi uno a uno, scolmando sempre tra i primi.

Marco, il Sultano di Salvarano, ..altra rima..nonostante la sua nobiltà indiscussa, è sempre stato a fianco degli amici anche se di casta inferiore, questa è la vera amicizia..

Pensate mentre a casa, nel suo harem, le sue odalische e concubine si sollazzavano a bordo piscina, lui era lì con noi a soffrire al caldo su per dei passi dolomitici, peraltro sempre lì coi primi…

Che dire di uno che x 2gg ha preferito gli amici alla gnocca???.. Ai posteri l’ardua sentenza…

E per finire Albert, il gallo cedrone di Cavriago, razza autoctona che vive e primeggia normalmente a bassa quota, ma che per brevi periodi dell’anno riesce ad essere protagonista in altura purchè abbia come carburante, una volta in quota, almeno una "bionda" media…può andar bene anche la 3ª di seno..

Infatti sul S. Pellegrino, nonostante l’arrivo per 1°in solitario, non ha "carburato" e nel Fedaia ne ha risentito.. errore NON ripetuto l’indomani sul Lavazè e Costalunga..

Come tutti i "galli" è esperto di pollastrelle, tant’è che di fronte a pose hard di Enri, maglia traforata che lasciava intravedere il seno prorompente ed il capezzolo turgido, il tutto rigorosamente immortalato, ha sentenziato: non è per niente sexy, ma ha le tette più grosse della…

che esperto conoscitore??!!!

Una menzione anche x Robby Bonni che non ha partecipato in quanto impegnato nella Maratona delle Dolomiti, un applauso x ciò che ha fatto, sopratutto nel finale, sul "muro del gatto" , se lo merita tutto…noi avremmo voluto cimentarci nel "passo della topa"..peccato..forse in futuro, chissà..

Direi che ormai di cazzate ne ho dette a sufficienza e quindi chiudo sperando di essere presente anche il prox anno con tutti voi e quant’altri volessero partecipare..

Ah…dimenticavo..

Grazie ragazzi, veramente, di cuore, 2 gg veramente indimenticabili!!!

Domenica 01.02.15

Elenco presenti. Ciclistica: il sottoscritto, Robbybonni, Eleonora, Iller, Bruno, Claudio, Marco, Silvio, Andrea O, Alle, Enrico, Daniele, Vanni, Lello, Serguei, Eros. Ospiti: Aldo, Chuba, Paolo di Silvio, Vincenzo, Salvatore di Vincenzo, Umberto.

Se qualcuno, venerdì, mi avesse detto "domenica sei in bici" , gli avrei dato del pazzo. Febbre alta, ed una nottata sonnambulesca, mi facevano pensare ad un fine settimana da sotto coperte. Per noi che ci paghiamo in proprio, però, la medicina migliore è la costrizione del dover essere sempre sul posto di lavoro e così è stato anche questa volta. Poichè sabato mattina sono corso a lavorare, mi sono imposto, la domenica, il divertimento. In realtà, prorio così non sarà. Sarò sempre nelle retrovie del gruppo, per non dire completamente staccato, ma a casa arriverò.

Bando alle mie ciance ed analizziamo gli altri.

Mancano molti Top Player, ma siamo in bel mucchio in ogni caso. In piazza non sono presente, ma alla foto di gruppo davanto al gazebo dell'AIRC, gestito dai volontari di Montecavolo coordinati dal nostro UOMO del SOCIALE, Bruno, sono in prima fila.

La partenza è la velocità sono gestite da Silvio, che mette tutti in fila lungo la pedemontana.

Eros ed il suo fido Umberto, sono stati messi in elenco, ma in realtà insiemi siamo stati per cinque (5) metri, quelli prima dalla rotatoria in centro ad Albinea, dove li abbiamo raggiunti (erano partiti in anticipo), appena prima che svoltassero per mete diverse. Il problema è che c’è una traide di personaggi scomoda. Ettore, Serguei e Chuba difficilmente riesci a tenerli calmi. Diverso è Aldo (altro pezzo da novanta), che sta speso con suo figlio Vinci e con Salvatore, amico del figlio, quindi si accontenta di rimanere con gli altri. Il gruppo Silvio ( Iller, Bruno, Vanni, Daniele, Paolo di Silvio, Lello), continua con l’andatura regolare, mentre il resto ( Eleonora, Marco, AndreaO, Enrico, Robbibonni,Claudio, Aldo e i suoi) si aggrega agli assatanati. Io sto in mezzo, anche se alla fine dei saliscendi di Casalgrande sono sulle code del gruppo, proprio mentre Claudio decide di rientrare dalla bassa piana..

Capita, però, che giusto giusto in quel momento giunga un nugolo di ciclisti, pare da quel di Carpi, con coincidenza di percorso. Ad Ettore non sembra vero. «Cheffamo, nun lo prennemo stu treno?». Detto fatto. Giù due rapporti e lui, Chuba, Serguei, Enrico, Marco, Eleonora, AndreaO, sono nel gruppo. Cosa succeda fino a Castellarano e su per san Valentino, proprio non lo so (cito solo i miei compagni, ossia Vinci, Salvatore di Vinci, Aldo e, per un pò, Robbibonni). Sul colle, in nostra attesa ne troviamo quattro ( Ettore, Chuba, Serguei ed Enrico). Per gli altri (Eleonora, Marco, Andrea O) ho la convinzione che abbiano continuato senza fermarsi. Supposizione sbagliata. Un errore di percorso li aveva isolati ed una doppia foratura di Marco, attardati. Arriveranno in piazza a Montecavolo successivamente, forse insieme al gruppo completo, Alle compreso, imbarcato in inverso in quel di Rondinara, ma certamente mancante di Silvio, unico della Ciclistica a fare il lungo, ossia la mitica "Chiesa di Albinea" (accompagnato dal fido Paolo). In realtà in piazza a Montecavolo arriveremo per primi, Robbibonni (interessantissima la sua pedalata agile e costante), Enrico ed io, che in quel di San Valentino poco ci siamo fermati. Quasi in cotemporanea sbucheranno anche Robbi Bel, SaSà, Michi e Dino, provenienti da uno sporco giro in MTB. Il mio rientro in magione immediato, mi impedisce di godere della compagnia del gruppo che si intratterrà nelle solite chiacchiere di fine giornata, Carlo compreso, pure lui proveniente da un giro in solitaria percorso con una poderosa city byke.

Giornata umida al mattino, con un pò di sole a mezzogiorno.

Partecipanti 15 ciclistica + 6 ospiti 21 totale km 58 2.08

Domenica 01.03.15

Oggi è difficile raccontarci,ci siamo sparsi un po' ovunque, sempre nell'ambito del tracciato di società.

Cominciamo, però, a parlare di Silvio e Bruno, presentatisi entrambi in pantaloncini corti estivi. Per loro la prima uscita di marzo, coincide con il cambio di vestizione, un po' come i Carabinieri.

Per quanto concerne le presenze, io non so cosa dirvi. Li ho contati più volte, con variazione continua delle quantità. Definiti gli ospiti, a tavolino, sono riuscito a chiudere la partita.

Ospiti: Ettore, Max, Paolo, Aldo, Vincenzo e Salvatore. In realtà c'era un altro ospite, che però mi ha richiesto l'anonimato ed io rispetto le sue volontà.

Ciclistica: RICHI, ELEONORA, ALBERTO, PAOLOF, ROBBIBONNI, DINO, GIORGIO, ENRICO, MICHELE, SALVATORE, RAFFAELEZ, EROS, CARLO, DANIELE, VANNI, ILLER, ALLE, BRUNO , SILVIO, GIULIANO, MARIO, MARCO, OMAR.

Detto che Eros ha fatto atto di presenza alla partenza, che Alle, come al solito lo abbiamo recuperato in inverso, posso iniziare le danze.

Il solito percorso Albinetano, viene fatto in gruppo. Alberto, fa un po' lo "sborrone", facendo lo strappo dopo le Botteghe con le braccia conserte, mentre io e Vanni fatichiamo davanti agli altri. I soliti saliscendi vedono scatti ad oltranza, ma fino a Jano siamo insieme.

La foratura di Giuliano crea sconquassi. Ci fermiamo in otto, Alberto, che da l'ennesima dimostrazione di bravura sul cambio gomme (avendo in gruppo dei collaboratori della scuderia Ferrari, e mi riferisco a Marco , loro fornitore di scarichi e Andrea Ori, fornitore di particolari speciali, potremmo proporlo nel team gomme di formula uno), Eleonora, che si da da fare a sostenere la bici di Alberto, Enrico, Robbibonni, Carlo, Marco, l'ospite innominato ed io, in qualità di osservatori. Il problema è risolto discretamente alla svelta, ma gli altri sono già troppo avanti. Alcuni li vedremo solo in piazza e parlo di Salvatore Sasà, Michele, Giorgio, Dino, Ettore, e Max, perché hanno fatto il percorso lungo, comprendente la dritta di Baiso, mentre noi tutti abbiamo fatto il corto (Paolone, addirittura il cortissimo). Prima di Viano recuperiamo Vanni e Daniele, dopo Viano tutti gli altri esclusi i Baisani.

Silvio, Iller, Paolo di Silvio, Lello, Omar, Richi, forse Bruno, Aldo, Salvatore e Vincenzo, non si agganciano e noi continuiamo con velocità sostenuta, per cui, anche con loro l'appuntamento sarà all'arrivo. Alberto, Marco, Eleonora, Robbibonni ed Enrico, nonostante provengano da giri del sabato con cifre a tre numeri (si parla, addirittura di 160 km), non sentono la catena. "Abbiamo fatto il fondovalle in relax", ci diranno. Giuli, io, Carlo e l'innominato, invece ce la buttiamo dentro tutta, ma nonostante questo, li vediamo allontanarsi prima, quindi sparire. So che senz'altro faranno sosta al bar. Il problema è che di bar c'è ne sono diversi ed il percorso ha diverse possibilità. Morale della favola, anche con loro appuntamento in piazza.

Così sarà, ritrovandoci, alla spicciolata, tutti ( Baisani e retrovie compresi) nella piazzetta delle rose, quella ufficiale di quando si arriva da Puianello. Le foto non sono mancate, cosi come le battute o le prese in giro, normale chiusura di una giornata in compagnia (per modo di dire).

Partecipanti: 23 ciclistica + 7 ospiti Totale 30 Totale km: 78,00 3ore 02 minuti


1 ° MAGGIO

Iniziamo innanzitutto col ricordare che il ns. Presidente si trova in Francia x un evento molto felice ed emozionante: sabato 2 maggio ha accompagnato sua figlia Francesca all’altare.

Ai novelli sposi, al Presidente ed alla moglie del Presidente (NB non è un titolo da film sexy anni 80) ma la Sig.a Luisa, le ns. + sincere felicitazioni!!!

E forse complice la giornata di x sé già di contestazione (vedi Milano, Roma e Taranto) e soprattutto la mancanza della ns. figura di riferimento che, all’interno della ciclistica, si sono creati gruppi di "dissidenti" simili a quelli interni al PD ed a Forza Italia.

All’appuntamento in piazzetta cè già la 1ª sorpresa con l’arrivo nel "gruppo" da parte dell’ex "5 Stelle" Fabio. Alla new entry un ben arrivato da parte di tutti!!!

Per il "gruppo storico" ci sono, oltre al sottoscritto, Silvio, Bruno, Vanni, Iller, Richi, Claudio, Paolone, Diego ed Eros. Ad accompagnare quest’ultimo il fido Umberto col figlio che, definirei con una frase a noi conosciuta, anche se non sempre consone, "al ver fisic da curidor" alto, giovane e magro!!!

Per i "riformisti di aerea DEM" Salvatore, Michele, Giorgio e Lello capeggiati da Dino, ad accompagnarli anche i graditi ospiti gli "Scognamiglio brothers" nelle persone di Peppone e Don Camillo…ehm..scusate Andrea…

I "Forzisti Fittiani" Enrico, Robby Bonni e Carlo già il giorno precedente mi avevano comunicato la non partecipazione al voto ehm.. scusate giro…optando per uno +… "Forzista"

Le previsioni meteo ed anche lo scuro in direzione ovest creano la decisione di una parte dei "riformisti" (sono come le minoranze PD: "ben disuniti" contro la maggioranza) per un giro ad est.

Faranno cmq un giro di tutto rispetto facendo 3 Croci, Baiso e Chiesa di Albinea x un totale di 98 km, con 1300 mt di dislivello alla media dei 25 km/h… la vera democrazia deve sempre rispettare le minoranze e soprattutto quando queste sono di così alto spessore!!!

Ed è così che con il "gruppo storico", la new enrty, Lello e tutti gli ospiti ci avviamo per il giro programmato, all’uscita di montecavolo un forte vento in direzione sud ovest ci disturba fino al confine col territorio "bagoliano". Un po più mite poi fino a Ponte Scodogna..

Le redini sono in mano al ns generale, ma alla rotonda di PILASTRO, il giovane Mazzi, dà uno scossone che lascerà come vittime Lello e gli Scognamiglio Brothers.. Dio.. vittime x modo di dire visto che poi a Felino, una volta abbandonata la ns. compagnia, saliranno x Barbiano, x poi scendere a Langhirano e salire su fino al Crocione…alla faccia..

Uno degli Scognamiglio, suppongo Peppone, me lo ricordo su x San Pietro..sì proprio il S. Pietro che tutti temiamo…quindi attenzione, anche questi fan parte della razza Vesuviana!!!!

A Felino alcuni sollevano il dubbio di un rientro visto le nubi minacciose, ma per il "gruppo storico" sarebbe stato come per Renzi dar ragione alla Bindi.. piuttosto.., quindi proseguiamo senza il ns. "generale" (sicuramente Renziano..) ed i 2 Mazzi.

Attraversiamo i saliscendi dei Boschi di Garega ed a Ponte Scodogna ci immettiamo verso Fornovo, tutti in fila, col vento decisamente contrario; poi svolta x Lesignano Palmia e questa l’affrontiamo assieme Io, Fabio e Paolone sempre col forte vento a disturbarci.

Alla fontana di Calestano ci riuniamo tutti nuovamente e ci buttiamo in discesa verso Felino tranne me e Fabio che a Poggio S. Ilario svoltiamo a dx x il lungo.

Al mio arrivo in piazzetta assieme a Fabio c’è solo Richi che sta caricando la bici in macchina ma vedo in lontananza anche Silvio che mi aspetta e mi dirà di 2/3 strapponi da parte di Paolone, sulla via del ritorno, ad oltre i 50 km/h!!!

Partecipanti che hanno rispettato i percorsi ufficiali 10…ospiti alla partenza 4 più uno "caricato" su a Quattro Castella conoscente di Umberto..

PS al Presidente la scelta della società nei confronti dei dissidenti!!!

Giornata decisamente a rischio anche se in realtà neanche una goccia d’acqua è stata presa.

Per me, da Rivalta, 117 Km, 885 mt di dislivello, alla media di 27,4 km/h…ah no!!!

Domenica 02.06.15

Ci vuole del coraggio per ritrovarsi in piazza alle sette del mattino e affrontare l'interminabile tappa odierna. Ebbene qualcuno c'è. Non una gran ressa, ma qualcuno c'è. Io arrivo ancora assonnato e scontroso, ma riesco ad intravvedere Silvio, Lello, Marco, Celso, Giuli, Carlo, Dino e l'ospite Aldo. Il solo pensiero di arrivare fino a Fornovo per affrontare la Cisa sui tornanti di Piantonia, mi fa rabbrividire e badate che non c'è freddo.

Nel pieno rispetto dell'orario (sette e quindici) si parte per la lunga cavalcata lungo la pedemontana, prima reggiana, poi parmense. Silvio la tira per un bel po', poi subentra Dino, quindi Marco, il sottoscritto, Giuli e udite, udite, anche Lello, che non solo si fa Vignale a tutta (sa benissimo dove finisce il segmento), ma contribuisce alla sgroppata. Non pervenuti, Carlo, che si sfogherà in salita, Celso, ma rientrerà a Felino e Aldo, impegnato a tenere i battiti cardiaci sui centoventi per bruciare grassi e calare di un chilo o due, per poter affrontare con tranquillità la trasferta oltralpe nel Tour amatoriale. Ridendo e scherzando, ci ritroviamo a Sala Baganza e negli splendidi e freschi Boschi di Carega. Lungo la statale della Cisa, in direzione Fornovo, non siamo fortunati con la brezza. E' contraria. Chiunque si trovi davanti deve pagare pegno. Il primo paese che incontriamo dopo Fornovo si chiama Salita, che il cartello indica finito poco dopo. Non così sarà per la salita vera e propria. Niente di particolarmente duro (sempre un sei di media). L'unico problema è che sono otto chilometri e mezzo, prima a tornanti (i tornanti di Piantonia), dopo a scaloni. Davanti tre personaggi si staccano. A Marco e Dino, siamo abituati, ma a loro si aggiunge un Giuli in forma Challenge Triathlon, ormai inserito nei prof. Con me Aldo, che continua a tenere i battiti sotto controllo, dietro Silvio e Carlo, che decide di far la salita chiacchierando con Lello. Al bivio per Terenzo, comincia la discesa per Calestano. Una lunga sosta ad una fontana chiusa con un bel tappo di legno (antiestetico, ma funzionale), ci permette di riprendere fiato. A Calestano, tappa di sosta solita per ammirare le cicliste parmensi sempre numerose e interessanti, questa volta manco ci fermiamo. Affrontiamo subito il Col di Fragno, che presenta due chilometri secchi al dieci ed il terzo al nove, ma la cosa non spaventa i tre, diventati quattro con Carlo stancatosi delle chiacchiere di Lello. La salita completa è sei chilometri e passa. Non vi dico, sempre scortato dal buon Aldo, la mia gioia alla vista del passo. La seconda, ed ultima, sosta di giornata permette di prendere decisioni. L'alternativa è tra il corto ed il lungo, che è più corto, ma più duro. C'è Mulazzano. In quattro, trainati da un incontentabile Giuli (Marco, Dino e Carlo) opteranno per il lungo e li chiameremo i quattro di Mulazzano. Noi altri (io, Silvio, Aldo e Lello), optiamo per il corto e saremo i quattro dell'Ave Maria (ovviamente Santa). Del rientro dei quattro di Mulazzano, poco vi so dire, se non che a Montecavolo, penso tirando come dei dannati, arriveranno prima di noi.

Posso soltanto dirvi che noi non ci siamo tirati indietro e dopo Cozzano ed il discesone di Quinzano (Silvio leader), lungo la riva destra della Parma, abbiamo buttato dentro il rapportone ed abbiamo spinto a tutta, così come da Mamiano a Traversetolo e da San Polo a Montecavolo, arrivando, nonostante tutto, dopo l'altro quartetto.

Prima del rientro chiacchiere solite ed un pensiero ai prof che, in gruppo, hanno optato per un loro personale percorso montano lungo le salite dell'Enza, ovviamente non considerato nei chilometri e nei punteggi della CLASSIFICA INUTILE.

Giornata soleggiata

Partecipanti: 8 ciclistica +1 ospite Totale 9 km: 115,00 4 ore 30 minuti

 

 

Domenica 02.08.15

By Mario

Dove c’è Ciclistica c’è gruppo.

Chi si sarebbe mai immaginato di vedere quindici, forse sedici, forse venti (ospiti compresi) persone, la prima domenica di Agosto al Lago del Cerreto.

Eleonora, Giuliano, Salvatore, RobertoBel, Michele, Carlo, Omar, Alberto, Marco, Dino, Silvio, Lello, AntonioZapp, partiti da Puianello, il sottoscritto, da Felina assieme agli ospiti Paolo, Felicioni e Prampolini, Richi (partito da non so dove e che al Cerreto non è mai arrivato), forse Oksana( moglie di Serguei incrociata a Collagna) e forse Serguei (incrociato a Puianello al rientro), hanno raggiunto il lago per partecipare al Diciottesimo Cicloraduno Alpino.

Unico, piccolo problema, il Cicloraduno quest’anno non è stato organizzato.

Peccato, si poteve vincere una Coppa (intesa come salume), dato l’elevano numero di adepti.

Questo inconveniente non ha certamente guastato la giornata, basata su uno sano spirito di gruppo.

Paolone, addirittura, per stare insieme ,ci ha raggiunti in moto.

Come al solito i più casinari al Lago, comunque affollato di altri Ciclisti e gruppi, siamo stati noi. L’assalto al bar, sostitutivo del punto di ristoro, è stato immediato. Birre e gnocchetti a go-go, foto di gruppo o isolate, coinvolgendo ospiti e altro.

Il sole splendido in quota, ha sostituito il velo di vapore acqueo (nubi) della mezza costa. A Felina, al mattino, la situazione era preoccupante. Una velatura cupa e una umidità al 100% non sembrava di buon auspicio. Sullo Sparavalle, o meglio dopo Collagna, invece si è cominciato ad intravvedere l’altro mondo che ci aspettava sul Passo e al Lago.

Ogni cosa, però, ha termine, per cui sgranati abbiamo cominciato a pensare al rientro, che come tutti sapete non è solo discesa.

Lo strappo degli Schiocchi, ma sopratttutto la salita dal Rio Collagna allo Sparavalle, quando psicologicamente sei praparato ad una pacchia, sono notevolmente rompenti.

Difficoltà che ai ciclisti della Ciclistica fanno un baffo.

Il rientro, infatti, è avvenuto in tempi da record per tutti.

Buone ferie e arrivederci a settembre.....